21 Dicembre 2024 - 10:19:20
di Tommaso Cotellessa
Nel terzo trimestre del 2024, l’Abruzzo registra segnali incoraggianti nel mercato del lavoro, con una crescita delle forze di lavoro e degli occupati su base annua. Questi dati risultano migliori della media nazionale per gli uomini e in linea per le donne. Contestualmente, si osserva una diminuzione degli inattivi, soprattutto tra gli uomini, una tendenza che contrasta con l’aumento rilevato nel resto del Paese e del Meridione.
Al 30 settembre 2024, le forze di lavoro regionali (occupati più disoccupati) ammontano a 551,6 mila unità, con un incremento annuo di 6,9 mila (+1,3%), un risultato superiore al +0,4% nazionale e al -1,5% del Sud. Questa ripresa rappresenta un netto miglioramento rispetto alla fase di incertezza dei primi sei mesi dell’anno, caratterizzati da una flessione nel primo trimestre e una debole ripresa nel secondo.
Gli uomini costituiscono il 59% delle forze di lavoro (324 mila unità), mentre le donne rappresentano il 41% (228 mila). L’incremento nel periodo luglio-settembre 2024 è stato trainato principalmente dagli uomini (+5,2 mila), con un contributo più contenuto delle donne (+1,7 mila).
Gli occupati a settembre 2024 sono 517,3 mila (+14 mila su base annua), con una crescita del +2,8%, superiore al +2% italiano e meridionale. Tuttavia, l’andamento nei trimestri precedenti era stato meno stabile, con una modesta crescita nel primo trimestre (+2,5 mila) e una flessione nel secondo (-3,4 mila).
Gli uomini continuano a mostrare una performance migliore rispetto alle donne: mentre gli occupati maschi sono aumentati di 8,8 mila nel terzo trimestre, le donne hanno segnato un incremento di 5,3 mila. Tra i lavoratori indipendenti si è registrato un aumento significativo (+12 mila su base annua), mentre i dipendenti hanno avuto una crescita più contenuta (+2 mila).
Il numero di inattivi è sceso a 258 mila, con una riduzione di 5,1 mila unità (-1,9%) rispetto al terzo trimestre del 2023, in controtendenza rispetto all’aumento nazionale (+0,8%) e meridionale (+2,7%).
Anche i disoccupati sono diminuiti, attestandosi a 34,3 mila unità (-7,1 mila, pari a -17,2%). La flessione, meno marcata rispetto al -25,9% del Meridione e al -22,7% nazionale, si è verificata in modo uniforme tra uomini e donne. Tra i disoccupati, gli ex occupati (56% del totale) hanno registrato cali significativi in tutti i trimestri dell’anno, mentre i disoccupati senza esperienza di lavoro, che rappresentano il 26%, sono diminuiti del 25% nel terzo trimestre dopo un picco nel secondo.
Il tasso di attività regionale si attesta al 67,5%, superiore alla media nazionale (66,5%) e ben al di sopra del Meridione (55,5%). Gli uomini raggiungono il 78,8%, con valori superiori alla media italiana (75,8%) e meridionale (68,8%), mentre il tasso femminile si attesta al 56,1%, leggermente inferiore al dato nazionale (57,1%) ma ben sopra il Sud (41,8%).
Il tasso di occupazione regionale è del 63,2%, lievemente superiore al 62,6% nazionale e di 14 punti percentuali sopra il Meridione. Il tasso di disoccupazione, al 6,4%, rimane sopra il valore nazionale (5,7%) ma inferiore al 10,3% del Sud.
Gli uomini registrano un tasso di disoccupazione del 5,9%, appena sopra la media italiana (5,7%), mentre il tasso femminile è del 7,1%, superiore alla media nazionale (6,2%) ma decisamente inferiore al 11,5% meridionale.
Questi risultati segnalano una ripresa del mercato del lavoro regionale, con andamenti migliori rispetto alla media nazionale e meridionale in molteplici indicatori. Tuttavia, la persistente differenza di genere e il tasso di disoccupazione ancora sopra la media nazionale evidenziano sfide che richiedono ulteriori interventi per garantire una crescita inclusiva e sostenibile.