06 Gennaio 2025 - 09:41:30

di Martina Colabianchi

Non un buon inizio di anno quello di molti pendolari abruzzesi.

Il Contratto di Servizio recentemente firmato tra Regione Abruzzo e Trenitalia prevede un aumento del 15% del prezzo dei biglietti ferroviari regionali dal 1° gennaio 2025, a cui si aggiunge un incremento legato all’inflazione.

Ancora una volta, è Federconsumatori Abruzzo a lanciare l’allarme e a chiedere l’intervento delle istitutizioni.

Questa scelta appare controversa alla luce del Decreto Legislativo 422/1997, che impone l’applicazione della regola del price-cap: gli aumenti tariffari sono consentiti solo in presenza di un miglioramento dimostrabile della qualità dell’offerta – spiegano in una nota -. Tale principio è ribadito dalla Delibera 49/2015 dell’Autorità di Regolazione del Trasporto e dalla sentenza del TAR dell’Aquila n. 163/2021“.

“Nonostante ciò, la Regione Abruzzo ha autorizzato l’aumento, senza che vi siano evidenze di un miglioramento dell’offerta ferroviaria. Per esempio, la tratta Pescara-Sulmona è passata da 6,70 a 7,70 euro“.

L’aumento dei costi ha interessato anche l’abbonamento per la tratta Sulmona – L’Aquila, che dal 2022 ad oggi avrebbe in totale registrato un aumento del 28%, come denunciato dal comitato dei pendolari che ha anche lanciato una petizione su Change.org.

Sul tema, sottolinea ancora Federconsumatori, “le associazioni dei consumatori sono state escluse dal confronto dalla Regione Abruzzo, tanto da determinare la necessità, nel recente passato, di un ricorso al TAR dell’Aquila. È grave che un Ente dello Stato, quale la Regione Abruzzo, non osservi leggi e regolamenti, obbligando i cittadini a ricorrere alle vie legali per tutelare i propri diritti“.

Le Associazioni dei Consumatori chiedono con forza che la Regione Abruzzo riveda questa decisione, garantendo equità e rispetto delle normative“, conclude la nota.