09 Gennaio 2025 - 09:50:57
di Tommaso Cotellessa
All’interno del carcere di Sulmona è stato registrato un nuovo episodio di violenza ai danni del personale delle forze dell’ordine. Questa volta ad essere stato vittima di aggressione è stato il direttore della casa di reclusione Stefano Liberatore.
L’episodio, come riporta in una nota Giuseppe Merola Segretario Nazionale Federazione Sindacati Autonomi CNPP, è avvenuta nel pomeriggio del 7 gennaio e viene descritta come “un’aggressione fisica, con minacce, da parte di un detenuto, a danno del Direttore dell’Istituto“. Non è stata resa nota la specifica dinamica dell’episodio, ma la notizia ha suscitato grande indignazione nel mondo politico e sindacale.
Lo stesso Merola ha espresso una “incondizionata vicinanza e solidarietà al Direttore Liberatore e una – “ferma condanna per l’evento”. Si tratta – prosegue il sindacalista – di “episodio aberrante che merita ogni impellente riflessione politica ed istituzionale affinché vengano poste in essere attività a salvaguardia di tutta la comunità penitenziaria peligna, che vanta seri professionisti delle diverse aree, a tutela dell’ordine e sicurezza. Il personale – conclude – non può continuamente essere esposto a rischi per la propria incolumità psico-fisica, per cui occorrono primi interventi in aderenza alle normative vigenti, ovverosia il trasferimento di detenuti che si rendono autori di gravi eventi critici“.
Sulla vicenda è intervenuto anche l’Onorevole Giulio Cesare Sottanelli (Azione) il quale, a fronte di quanto avvenuto è tornato a ribadire che serve affrontare il tema del carcere di Sulmona e migliorare le condizioni di lavoro al suo interno. Il deputato Abruzzese afferma infatti con forza “Occorre smettere con la propaganda e passare ai fatti: investire sulle risorse umane, migliorare le condizioni di lavoro e rendere le carceri luoghi in grado di garantire la sicurezza a chi vi lavora dentro.”
“L’aggressione al Direttore Stefano Liberatore presso la Casa Reclusione di Sulmona è l’ennesima testimonianza di una situazione insostenibile nelle carceri italiane, dove il personale lavora in condizioni precarie, tra carenze di organico e rischi per la propria incolumità. Voglio esprimere la mia solidarietà al Direttore Liberatore e a tutta la comunità penitenziaria che ogni giorno affronta una realtà lavorativa al limite.”
“Il carcere di Sulmona – prosgue il deputato abruzzese – come molti altri istituti, vive una condizione di spaventoso carenza del personale di Polizia Penitenziaria, una problematica che peggiora di giorno in giorno e che mette a rischio tanto la sicurezza degli agenti quanto il rispetto dei diritti dei detenuti. Già in passato ho sollecitato il Ministro Nordio, attraverso interrogazioni parlamentari, chiedendo interventi immediati per rafforzare gli organici e garantire standard di sicurezza adeguati, ma fino ad ora non si è visto alcun risultato concreto.”
“Non è più accettabile che la Polizia Penitenziaria debba sopportare turni insostenibili e un carico di lavoro ben oltre i limiti del possibile. La sicurezza delle carceri è una priorità che deve essere affrontata senza indugi con assunzioni straordinarie e misure organizzative adeguate. Eventi come quello di Sulmona dimostrano che non si può più aspettare.” conclude Sottanelli.
Sulle condizioni di lavoro all’interno del carcere di Sulmona è intervenuta nella serata di ieri anche la senatrice del Movimento 5 Stelle Gabriella Di Girolamo, la quale è tornata a denunciare l’allarmante condizione vissuta all’interno della struttura e ha chiesto ancora una volta maggiore attenzione da parte della politica, a tutti i suoi livelli, per il tema delle carcere e della polizia penitenziaria.
Ricordiamo che quello che è avvenuto nel pomeriggio del 7 gennaio non è il primo caso di aggressione avvenuto all’interno della casa di Reclusione sulmonese, ma anzi quest’ultimo si inserisce in una scia di episodi di violenza che si va perpetrando da tempo.
“L’aggressione avvenuta ieri all’interno dell’Istituto Penitenziario di Sulmona ai danni del direttore Stefano Liberatore da parte di un detenuto rilancia il tema della sicurezza all’interno delle carceri abruzzesi. Non posso che esprimere piena solidarietà al Direttore ed a tutto il personale in servizio all’interno della struttura questo è solo l’ultimo di una lunga serie di incresciosi episodi avvenuti nella nostra regione e che certificano come la situazione sia ormai diventata insostenibile”.
Lo sottolinea il presidente della Commissione regionale Vigilanza Sandro Mariani.
“Come più volte denunciato dai sindacati di categoria il poco personale presente nei nostri istituti penitenziari è costretto a operare in condizioni precarie, tra problematiche legate al sovraffollamento e carenze di organico che si trascinano da anni, con turni massacranti e rischi crescenti per chi lavora al loro interno” sottolinea Mariani. “Compito della politica abruzzese è quella di “accendere i riflettori” sulla situazione in cui versano le nostre case di reclusione, la sicurezza del personale e dei detenuti deve tornare ad essere una priorità della politica nazionale e non solo! Non è più possibile accorgersi di quanto accade all’interno delle carceri solo al verificarsi di spiacevoli episodi come quello accorso ieri presso l’Istituto Penitenziario di Sulmona salvo poi scordarsi tutto e dimenticarsi di quello che sta diventando un vero e proprio caso nazionale”, conclude Mariani.