14 Gennaio 2025 - 12:12:48
di Redazione
“La vicenda del treno L’Aquila-Pescara che invece di favorire, penalizza i passeggeri pendolari della Valle Subequana è emblematica di come non si dovrebbe amministrare un territorio, dopo un lavoro da 12 milioni di euro realizzato grazie ai finanziamenti individuati dalla Giunta D’Alfonso”.
Il consigliere regionale del Partito Democratico Pierpaolo Pietrucci interviene sulla questione delle fermate soppresse in Valle Subequana nel tratto ferroviario dall’Aquila a Pescara che ha provocato una vera e propria sollevazione da parte dei primi cittadini.
“Nel 2018 infatti, con una proficua collaborazione istituzionale con l’allora AD di RFI Maurizio Gentile e con il Governo, prima il CIPE e poi la Legge di Bilancio confermarono le risorse (ben 75 milioni di euro) per il potenziamento e l’elettrificazione della linea Terni-Rieti-L’Aquila-Sulmona. Ora il paradosso è che, dopo un intervento pensato e realizzato per avvicinare le aree interne e la costa, una parte del territorio coinvolto sia stato completamente bypassato, ignorato e penalizzato”.
Come hanno denunciato tutti i sindaci della Subequana, “con la realizzazione della bretella di Sulmona e la nuova fermata di Santa Rufina costata appunto 12 milioni di euro, sono state attivate due nuove corse: da Pescara alle 12:17 con arrivo all’Aquila alle 14.02, e dall’Aquila alle 19.27 con arrivo a Pescara alle 21.12. Portando così il tempo di percorrenza a una ora e 45 minuti, invece delle precedenti due ore.
Purtroppo, però, questa corsa “veloce” non ferma come prima alla stazione di Molina Aterno”.
“E inoltre sono state cancellate due corse, che fermavano a Molina Aterno: quella dall’Aquila a Sulmona delle 12, e quella da Sulmona all’Aquila delle 19 – aggiunge – Di fatto l’accorciamento dei tempi non sarà a vantaggio delle nostre aree interne. Insomma, per guadagnare 15’ tra L’Aquila e Pescara, si finisce per sacrificare la parte forse più bisognosa del territorio: quella Valle Subequana che soffre di carenza di collegamenti e infrastrutture e che in questi anni – anche grazie all’impegno di tanti Sindaci – sta riscoprendo ad esempio con le cooperative di comunità, una serie di attività, tradizioni, servizi, eventi, per i propri cittadini. Per ridurre lo spopolamento e valorizzare il territorio”.
“Dico con rispetto a Marsilio: quando si amministra, la prima cosa da fare è coinvolgere i Sindaci e le popolazioni locali: è un lavoro che comporta tempo, pazienza, ascolto, comprensione e mediazione. È faticoso, ma va fatto perché altrimenti si rischia di fare danni. Per questo, mentre i Sindaci annunciano un ricorso al Tar, chiederò all’assessore D’Annuntiis di riferire in Commissione Vigilanza e di impegnarsi a rivedere con i responsabili di Trenitalia le scelte fatte. Forse con una fermata di 5’ a Molina si eviterebbero disagi ai pendolari e si darebbe il giusto rispetto a un’area che merita la massima attenzione della Regione”, conclude.