14 Gennaio 2025 - 17:16:59

di Tommaso Cotellessa

I capigruppo dei gruppi di maggioranza del Consiglio comunale dell’Aquila hanno risposto con una nota ferma e decisa alla decisione del partito democratico locale di organizzare un tour delle scuole aquilane con i senatori del gruppo dei dem per mostrare l’attuale condizione degli edifici scolastici del capoluogo abruzzese e riportare grande attenzione sul tema della vulnerabilità sismica.

Gli esponenti di maggioranza, Leonardo Scimia di Fratelli d’Italia, Daniele Ferella della Lega, Daniela D’Angelo di Forza Italia, Fabio Frullo dell’Udc, Luigi Faccia della lista Civici con Biondi e Maria Luisa Ianni del gruppo misto hanno infatti dichiarato

Accogliamo con favore l’annunciato arrivo in città dei senatori del Partito democratico – tra cui influenti ex ministri e sottosegretari – , siamo pronti ad accompagnarli nel sopralluogo nelle scuole anche perché siamo curiosi di conoscere per la prima volta dalla loro viva voce i motivi per i quali per lunghi anni L’Aquila non ha potuto beneficiare delle risorse necessarie per l’edilizia scolastica. Forse, mettendoli a confronto con gli ex amministratori, finalmente sapremo anche se ci sono state negligenze a livello locale, se sono stati ‘sordi’ a Roma o, più semplicemente, da entrambi i livelli è stata condivisa l’incapacità di reperire fondi e pianificare interventi, perché non vogliamo credere al dolo“.

Nella nota i capigruppo hanno anche affrontato nel merito la questione dell’edilizia scolastica sosotenendo che:

Nel merito, nonostante ampie risposte siano già state date dal sindaco Pierluigi Biondi, ma anche da un illustre tecnico che risponde al nome di Bernardino Chiaia, che a differenza di altri che si scomodano non ha tessere di partito in tasca, vogliamo ribadire come la sicurezza degli edifici nei quali anche i nostri figli trascorrono gran parte della giornata è un tema che ci sta a cuore – non potrebbe essere altrimenti – e che non può diventare oggetto di diatriba politica“.

Come ha ribadito il professore di Scienza delle Costruzioni al Politecnico di Torino, infatti, il rischio zero non esiste“, proseguono i consiglieri.

“Il tema è complesso ed è utopistico pensare di adeguare alle normative che si aggiornano l’intero patrimonio edilizio, tanto che oggi poche scuole italiane raggiungono quell’agognato indice di vulnerabilità pari a 1 standard, ma le scuole dell’Aquila ‘sono sicure e non presentano rischi strutturali legati ai carichi gravitazionali come persone o arredi aggiungendo che ‘le strutture sono sopravvissute al terremoto del 2009, un banco di prova importante che testimonia una solidità di base‘”.

Ma Chiaia, nonostante anche sulle sue interviste si siano innescate strumentalizzazioni, ha detto anche un’altra cosa molto importante: ‘L’indice di vulnerabilità non è un giudizio immediato sull’idoneità dell’edificio. Quei valori bassi emersi sono frutto di analisi svolte con un livello di conoscenza minimo (livello 1 secondo la normativa), che penalizza i calcoli. Con indagini più approfondite e un livello di conoscenza accurato (livello 3), è probabile che quegli indici migliorino significativamente’. Dunque, il contrario di un allarme“.

Nel concludere i consiglieri affermano “tutte le scuole comunali hanno resistito, riportando danni lievi, al sisma del 2009 e furono oggetto di interventi di miglioramento sismico, come da relativa certificazione rilasciata dal Provveditorato interregionale ai Lavori pubblici. Questo significa che possono resistere a un sisma di magnitudo uguale o superiore a quello del 2009 che, come ricordiamo, fu caratterizzato da un valore di accelerazione pari a 1 G’. Un’affermazione non nostra ma dell’allora sindaco Cialente e dell’allora assessore alla ricostruzione pubblica Maurizio Capri (5 settembre 2016, facilmente rintracciabile sul sito del Comune), che condividevano quella gestione con Pezzopane, Palumbo e Albano, che oggi si fanno paladini di una ‘rinnovata’ esigenza di sicurezza. Ebbene, forse è il caso di smetterla con le strumentalizzazioni usando le paure dei cittadini e lasciare la disputa politica fuori da un tema così importante per l’intera comunità” così concludono i capigruppo.