16 Gennaio 2025 - 10:51:07
di Martina Colabianchi
La lenta riparazione della RSA di Montereale al centro di una Commissione di Vigilanza in Consiglio regionale.
Ad otto anni dal sisma del 2017, Montereale e tutto il territorio dell’Alto Aterno si trovano infatti ancora privati di una struttura fondamentale per gli anziani e i più fragili che, quando in funzione, aveva una capienza di 60 posti letto con circa 40 dipendenti.
Con decreto dell’allora vicecommissario alla Ricostruzione del Terremoto del Centro-Italia, Luciano D’Alfonso, gli ospiti, dopo la dichiarata inagibilità dell’edificio, erano stati trasferiti nella struttura dell’ex Onpi dell’Aquila. Ma i posti letto per i più fragili scarseggiano e si fa sempre più urgente, quindi, la restituzione alla comunità della RSA di Montereale.
È quanto rivendicano a gran voce i sindaci dei comuni dell’alta valle dell’Aterno e la Cgil della provincia dell’Aquila, riunitisi in un sit-in davanti all’Emiciclo. Tra questi il primo cittadino di Montereale Massimiliano Giorgi che, tornando ancora una volta a gettare un faro sulla questione, si spinge addirittura verso l’ipotesi di una richiesta di commissariamento se la situazione non dovesse cambiare.
“È una situazione paradossale, domani ricorrerà l’ottavo anno dal sisma del 2017 e non solo la RSA non è stata riaperta, ma i lavori sono sospesi da agosto 2024 – spiega Giorgi -. Oggi è la terza commissione che facciamo su questo tema e credo che siamo stati fin troppo pazienti. Siamo andati fuori tempo massimo nella maniera più assoluta. Il soggetto attuatore deve trovare una soluzione. Io spero che oggi in Commissione mi venga data una data di re-inizio dei lavori, una data di inaugurazione della struttura, altrimenti saremo costretti come territorio e come sindaci a chiedere al presidente Marsilio di nominare un commissario visto che la Presidenza del Consiglio, con il decreto Milleproproghe, ha prorogato lo stato d’emergenza per la ricostruzione. Quindi, o la Asl fa quello per cui è stata individuata come soggetto attuatore dal presidente della Regione, oppure noi chiederemo di commissariare questa opera pubblica fondamentale per il nostro territorio“.
“Da quando c’è stato il sisma ad oggi sono cambiati nella Asl 1 tre direttori generali, e due presidenti di Regione. So che il presidente Marsilio ci tiene alla riapertura della RSA, perché me lo ha manifestato più volte e più volte ha fatto pressioni sulla Asl, ma evidentemente non sono state efficaci“, conclude il primo cittadino.
La stessa volontà di risposte certe è espressa anche dal presidente della Commissione di Vigilanza Sandro Mariani. “Vogliamo chiarezza, è questo che stiamo chiedendo e sto chiedendo anche in qualità di presidente della Commissione di Vigilanza – afferma -. Sono anni, ormai, che si attende una risposta definitiva sulla RSA di Montereale, c’è un tessuto economico-sociale, ci sono dei pazienti che attendono delle risposte e dei cittadini che non possono più aspettare. Il disagio è notevole, come ha già spiegato anche il sindaco e come denunciano i sindacati, quindi stiamo cercando di ottenere risposte certe“.
“Sono passati ormai otto anni e noi abbiamo la necessità di riportare e di riattivare la RSA a Montereale, considerando quale è il fabbisogno carente di posti letto in strutture di residenzialità e semi residenzialità per anziani – rimarca il segretario della Cgil L’Aquila Francesco Marrelli -. È chiaro che poter riattivare la struttura dove era vuol dire poter riattivare ulteriori posti letto a garanzia degli anziani. Abbiamo chiesto una convocazione della Commissione di Vigilanza per capire quali sono le reali motivazioni dell’impedimento della riapertura di quella struttura e vorremo capire i tempi, considerando quale è la carenza in questo momento di posti letto nelle strutture di residenzialità per anziani“.
Il Comune dell’Aquila, proprietario della struttura dell’ex Onpi, ha espresso “la massima solidarietà a tutte le parti coinvolte nella delicata vicenda della RSA di Montereale. Auspicando la pronta e sollecita individuazione di un’adeguata soluzione per portare a termine i lavori di ricostruzione della RSA e al fine di far tornare gli operatori e i pazienti nella struttura originaria. Questa è, per noi, la soluzione ottimale per i pazienti che ospitiamo nell’edificio dell’ex Onpi. Comprendendo tutte le difficoltà, è il momento che queste persone possano tornare nella sede originaria“.