16 Gennaio 2025 - 18:36:36

di Tommaso Cotellessa

Un emendamento alla riforma della giustizia contabile rischia di portare alla soppressione della sede aquilana della Corte dei Conti, ubicata nel prestigioso edificio del complesso monumentale di San Domenico. Secondo quanto contenuto nella riforma, depositata in Parlamento dall’esponente di Fratelli d’Italia Tommaso Foti, infatti, l’operazione di riorganizzazione della Corte dei Conti prevede l’accorpamento della sede regionale abruzzese con quella di Napoli.

A denunciare il fatto i consiglieri comunali del Partito Democratico aquilano Stefania Pezzopane, Stefano Albano e Stefano Palumbo che, con il coinvolgimento delle altre forze di opposizione, hanno deciso di presentare un ordine del giorno urgente dedicato a questa vicenda con il quale si impegnano il sindaco dell’Aquila e la sua Giunta a farsi parte attiva nel contrasto a questa decisione ritenuta dai dem “scellerata”.

L’ordine del giorno verrà discusso nel corso della seduta dell’assise civica che si terrà nella giornata di domani, venerdì 17 gennaio

Siamo di fronte ad una iniziativa del Governo che provocherà danni alla gestione della legalità, all’economia dell’intera regione e che creerà caos e disorganizzazione, danni al personale ed a chi opera con competenza nella importante sede giudiziaria“, sottolineano i dem.

Fra le voci levatesi in contrasto alla soppressione vi è anche quella del presidente dell’Ordine degli Avvocati Maurizio Capri, citato dagli stessi esponenti del Pd. Dall’Ordine giunge infatti il monito a tener presente che i presidi di legalità sul territorio sono fondamentali per garantire che la giurisdizione venga esercitata laddove insistono le problematiche”

La soppressione della sede aquilana della Corte dei Conti, tuttavia, non avrebbe un impatto solamente sull’efficacia della giustizia del terriotorio, ma comporterebbe anche un serio danno occupazionale, infatti come riportano i Consiglieri “tra sezione regionale Controllo, Procura regionale e sezione Giurisdizionale, L’Aquila perderebbe un indotto di oltre 60 lavoratrici e lavoratori della giustizia“.

“Lascia sconcertati che la premier Meloni, eletta in parlamento proprio nel collegio L’Aquila-Teramo, possa avallare una scelta così penalizzante per il territorio che pure dovrebbe rappresentare; lascia interdetti il silenzio del sindaco Biondi e del presidente della Regione Marsilio che ci auguriamo, almeno stavolta, possano fare gli interessi del territorio e non del loro partito“.

Ci aspettiamo un voto unanime al nostro ordine del giorno – concludono i consiglieri Pd – che impegni sindaco e Giunta a mobilitarsi contro questo ennesimo tentativo di sfregio alla città“.