Cavallari (Abruzzo Insieme): "Emergenza carceri: un appello urgente per affrontare la crisi"
17 Gennaio 2025 - 11:04:36
La situazione nelle carceri italiane ed in particolare in quelle
abruzzesi è sempre più insostenibile. Sovraffollamento, carenza di
personale, condizioni igienico-sanitarie precarie e un’insufficiente
attenzione al reinserimento sociale dei detenuti sono problematiche che
richiedono interventi immediati e strutturali che questo governo
disattende ancora una volta.
Una questione sulla quale ultimamente è tornato anche il Comune di
Teramo, che ha scritto ancora una volta al Ministro Nordio, finora sordo
ad ogni sollecitazione, per chiedere azioni risolutive, ricordando anche
le parole del Presidente Mattarella che, nel suo discorso di fine anno,
ha richiamato tutti al rispetto dei diritti e della dignità della
persona, con espresso riferimento alle condizioni dei detenuti. Detenuti
che “devono poter respirare un’aria diversa da quella che li ha condotti
all’ illegalità e al crimine”.
I dati più recenti rivelano che il numero dei detenuti supera ampiamente
la capienza regolamentare degli istituti penitenziari: una situazione
che ne compromette i diritti fondamentali e che rende impossibile il
lavoro del personale penitenziario che va in controtendenza con quanto
fu annunciato dal Ministro della Giustizia; di fatto, non solo non si
andrebbero a colmare le carenze d’organico ma addirittura si andrebbe
ulteriormente a peggiorare lo scarso numero di agenti penitenziari in
servizio nelle strutture di Teramo e Sulmona, oltre che in quelle delle
altre Province. La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha più volte
richiamato l’Italia per le violazioni legate al trattamento dei
detenuti, sottolineando la necessità di riforme urgenti.
La crisi nelle carceri non è solo una questione di rispetto dei diritti
umani, ma anche un problema sociale e di sicurezza. Un sistema
penitenziario incapace di garantire percorsi di rieducazione e
reinserimento favorisce recidive e alimenta un circolo vizioso che grava
sull’intera società.
Sono dunque necessari interventi concreti e non più procastinabili:
1. Riduzione del sovraffollamento attraverso misure alternative alla
detenzione, come i lavori socialmente utili e gli arresti domiciliari
per reati minori.
2. Aumento delle risorse per il miglioramento delle infrastrutture e
delle condizioni di vita nelle carceri.
3. Potenziamento del personale penitenziario, garantendo formazione
adeguata e supporto psicologico.
4. Investimenti nei programmi di rieducazione e di reinserimento sociale
per i detenuti.
5. Istituzione di un monitoraggio continuo e trasparente delle
condizioni carcerarie da parte di enti indipendenti.
Facciamo appello al Presidente Giorgia Meloni per il tramite di Marco
Marsilio affinché venga affrontata con determinazione questa emergenza
con la giusta attenzione e interesseremo di tutte le questioni sul
tavolo il Garante dei detenuti.
abruzzesi è sempre più insostenibile. Sovraffollamento, carenza di
personale, condizioni igienico-sanitarie precarie e un’insufficiente
attenzione al reinserimento sociale dei detenuti sono problematiche che
richiedono interventi immediati e strutturali che questo governo
disattende ancora una volta.
Una questione sulla quale ultimamente è tornato anche il Comune di
Teramo, che ha scritto ancora una volta al Ministro Nordio, finora sordo
ad ogni sollecitazione, per chiedere azioni risolutive, ricordando anche
le parole del Presidente Mattarella che, nel suo discorso di fine anno,
ha richiamato tutti al rispetto dei diritti e della dignità della
persona, con espresso riferimento alle condizioni dei detenuti. Detenuti
che “devono poter respirare un’aria diversa da quella che li ha condotti
all’ illegalità e al crimine”.
I dati più recenti rivelano che il numero dei detenuti supera ampiamente
la capienza regolamentare degli istituti penitenziari: una situazione
che ne compromette i diritti fondamentali e che rende impossibile il
lavoro del personale penitenziario che va in controtendenza con quanto
fu annunciato dal Ministro della Giustizia; di fatto, non solo non si
andrebbero a colmare le carenze d’organico ma addirittura si andrebbe
ulteriormente a peggiorare lo scarso numero di agenti penitenziari in
servizio nelle strutture di Teramo e Sulmona, oltre che in quelle delle
altre Province. La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha più volte
richiamato l’Italia per le violazioni legate al trattamento dei
detenuti, sottolineando la necessità di riforme urgenti.
La crisi nelle carceri non è solo una questione di rispetto dei diritti
umani, ma anche un problema sociale e di sicurezza. Un sistema
penitenziario incapace di garantire percorsi di rieducazione e
reinserimento favorisce recidive e alimenta un circolo vizioso che grava
sull’intera società.
Sono dunque necessari interventi concreti e non più procastinabili:
1. Riduzione del sovraffollamento attraverso misure alternative alla
detenzione, come i lavori socialmente utili e gli arresti domiciliari
per reati minori.
2. Aumento delle risorse per il miglioramento delle infrastrutture e
delle condizioni di vita nelle carceri.
3. Potenziamento del personale penitenziario, garantendo formazione
adeguata e supporto psicologico.
4. Investimenti nei programmi di rieducazione e di reinserimento sociale
per i detenuti.
5. Istituzione di un monitoraggio continuo e trasparente delle
condizioni carcerarie da parte di enti indipendenti.
Facciamo appello al Presidente Giorgia Meloni per il tramite di Marco
Marsilio affinché venga affrontata con determinazione questa emergenza
con la giusta attenzione e interesseremo di tutte le questioni sul
tavolo il Garante dei detenuti.
Garantire dignità e diritti ai carcerati non è solo un obbligo legale,
ma un passo necessario per costruire una società più giusta e sicura.