20 Gennaio 2025 - 15:08:43
di Vanni Biordi
A sei mesi dall’ultima riunione, la Commissione di Garanzia e Controllo dell’Aquila è tornata a occuparsi della precaria situazione della Statale 80, nel tratto tra Via Madonna di Pettino e Via Enrico Fermi. La situazione, purtroppo, non mostra miglioramenti, con il divieto di transito per velocipedi, motocicli, ciclomotori e monopattini ancora in vigore a causa delle pessime condizioni del piano viabile, che presenta danni e dissesti tali da spingere il Comune ad emettere un’ordinanza per salvaguardare l’incolumità pubblica..
La Commissione, convocata su richiesta di alcuni consiglieri comunali, ha evidenziato come i continui rimpalli di responsabilità tra i vari assessorati e settori comunali abbiano generato “ritardi epocali”. L’unica novità emersa è la commissione di una seconda perizia tecnica, questa volta focalizzata sullo stato degli alberi lungo la strada, senza che ciò abbia portato ad alcun concreto passo avanti verso la messa in sicurezza.
“Abbiamo ribadito con forza l’urgenza di accelerare la progettazione e l’avvio dei lavori,” dichiarano i membri della Commissione, “e chiesto di riconvocare la Quinta Commissione di Vigilanza entro dieci giorni. Ma non possiamo più tollerare ulteriori ritardi.” sostengono a gran voce i consiglieri comunali Lorenzo Rotellini e Paolo Romano.
La situazione è considerata talmente grave da aver spinto Romano e Rotellini ad una drastica decisione: “Vista la totale immobilità e l’inerzia amministrativa su una questione che riguarda direttamente la sicurezza stradale e l’incolumità delle persone, siamo costretti a coinvolgere il Prefetto per sollecitare un intervento immediato e risolutivo.”
Il monito è chiaro: “Ogni giorno di ritardo rappresenta un rischio concreto per chi percorre la Statale 80. È tempo che si metta fine a questo stallo e si dia finalmente priorità alla sicurezza dei cittadini.”
La vicenda della Statale 80 mette in luce una problematica ricorrente: la difficoltà di tradurre le intenzioni in azioni concrete, soprattutto quando si tratta di interventi che coinvolgono diversi settori amministrativi. Da un lato, è comprensibile la necessità di effettuare perizie e valutazioni accurate, come quella sullo stato degli alberi, per garantire interventi efficaci e duraturi. Dall’altro, i tempi di attuazione appaiono eccessivamente lunghi, generando disagi per i cittadini e alimentando la sfiducia nelle istituzioni.
È necessario un cambio di passo, una maggiore sinergia tra i diversi settori comunali e una chiara assunzione di responsabilità per superare gli ostacoli burocratici e dare priorità alla sicurezza dei cittadini. Il coinvolgimento del Prefetto, pur rappresentando una misura di garanzia, non deve diventare la prassi per risolvere le lentezze amministrative. Sarebbe auspicabile che le istituzioni locali fossero in grado di gestire autonomamente e tempestivamente le problematiche del territorio, dimostrando una reale capacità di ascolto e di risposta alle esigenze della comunità. La politica, in questo caso, dovrebbe agire da facilitatore, coordinando le azioni e assicurando la massima trasparenza sull’iter degli interventi, al di là delle appartenenze partitiche. La sicurezza dei cittadini non ha colore politico e deve essere una priorità condivisa.