Sintesi riunione Direzione Regionale del PD Abruzzo
20 Gennaio 2025 - 18:48:01
La direzione del Partito Democratico ha riunito l’intero gruppo
dirigente regionale oggi pomeriggio a
Pescara. E’ stata l’occasione per fare il punto sulla situazione
politica abruzzese: “Il governo regionale è
totalmente inadeguato – ha affermato il segretario regionale Daniele
Marinelli – vive di bugie e propaganda.
La priorità è diventata la legge elettorale: vadano negli ospedali a
vedere come è ridotta la sanità pubblica in
questa regione. Le nostre priorità sono altre: la salute, a partire dal
rilancio della nostra raccolta firme per una
proposta di legge alla Camera che aumenti in modo massiccio il
finanziamento alla sanità pubblica per avere
più risorse, più medici, più infermieri e meno liste di attesa. E a
partire da un profondo rinnovamento di una
governance fallimentare, puntando su innovazione, qualità dei servizi e
delle cure, sanità territoriale. Per
quanto riguarda il lavoro – ha proseguito Marinelli – il centrodestra si
esalta per l’aumento del numero degli
occupati nell’ultima rilevazione Istat, ma non si accorge che
diminuiscono le ore lavorate e che il lavoro è
meno sicuro, più povero e più precario”. Tra i propositi del partito,
spiega il segretario, c’è “il rilancio del
salario minimo, perché sotto i 9 euro lordi orari non è lavoro ma
sfruttamento, e insisteremo per una legge
sulle politiche attive che investa sulla formazione e accompagni
lavoratrici e lavoratori. Bisogna occuparsi di
ogni singola vertenza, per ridurre l’impatto delle crisi e rilanciare
l’occupazione, a partire dalla vicenda
complessa e preoccupante dell’automotive. La destra vorrebbe smontare la
transizione verde ma non dice
nulla su come rilanciare il settore, mentre il governo nazionale taglia
in modo irresponsabile i fondi per il
sostegno al settore. L’unica certezza è che mentre il Paese e la regione
vivono una pesante crisi
manifatturiera, Meloni e Marsilio non hanno uno straccio di idea sulla
politica industriale. Ci vuole poi una
potente strategia per lo sviluppo economico: la Regione avrebbe molti
strumenti, se non avesse scelto di
utilizzare le risorse in modo insensato e scriteriato, senza un disegno
organico e senza una visione; poco o
nulla è stato fatto sulle infrastrutture strategiche, sulle reti e
sull’innovazione. E poi il tema dell’acqua, con le
reti colabrodo e l’assenza di progetti collegati al PNRR: il bene
pubblico per eccellenza, nella regione verde
di Europa, sta diventando in molti luoghi della regione un problema
quotidiano. Si faccia una riflessione
sulla governance e soprattutto si investano risorse sulla rete, anche
rimodulando gli FSC. L’ultima riflessione
di Marinelli riguarda i diritti: “Da quello allo studio (per il quale
c’è una nostra proposta di legge regionale)
passando per quelli delle persone affette da gravi disabilità
(fondamentale la battaglia delle opposizioni e
delle associazioni sulla vita indipendente) e per il diritto alla casa
(con la destra nazionale che taglia il fondo
per gli affitti e quella regionale silente e complice) fino alle leggi
per l’educazione contro la violenza di
genere e contro l’omolesbobitransfobia. Rilanciamo una nuova fase in cui
dalla resistenza al potere famelico
della destra passiamo alla costruzione dell’alternativa, per un’altra
idea dell’Abruzzo”.
dirigente regionale oggi pomeriggio a
Pescara. E’ stata l’occasione per fare il punto sulla situazione
politica abruzzese: “Il governo regionale è
totalmente inadeguato – ha affermato il segretario regionale Daniele
Marinelli – vive di bugie e propaganda.
La priorità è diventata la legge elettorale: vadano negli ospedali a
vedere come è ridotta la sanità pubblica in
questa regione. Le nostre priorità sono altre: la salute, a partire dal
rilancio della nostra raccolta firme per una
proposta di legge alla Camera che aumenti in modo massiccio il
finanziamento alla sanità pubblica per avere
più risorse, più medici, più infermieri e meno liste di attesa. E a
partire da un profondo rinnovamento di una
governance fallimentare, puntando su innovazione, qualità dei servizi e
delle cure, sanità territoriale. Per
quanto riguarda il lavoro – ha proseguito Marinelli – il centrodestra si
esalta per l’aumento del numero degli
occupati nell’ultima rilevazione Istat, ma non si accorge che
diminuiscono le ore lavorate e che il lavoro è
meno sicuro, più povero e più precario”. Tra i propositi del partito,
spiega il segretario, c’è “il rilancio del
salario minimo, perché sotto i 9 euro lordi orari non è lavoro ma
sfruttamento, e insisteremo per una legge
sulle politiche attive che investa sulla formazione e accompagni
lavoratrici e lavoratori. Bisogna occuparsi di
ogni singola vertenza, per ridurre l’impatto delle crisi e rilanciare
l’occupazione, a partire dalla vicenda
complessa e preoccupante dell’automotive. La destra vorrebbe smontare la
transizione verde ma non dice
nulla su come rilanciare il settore, mentre il governo nazionale taglia
in modo irresponsabile i fondi per il
sostegno al settore. L’unica certezza è che mentre il Paese e la regione
vivono una pesante crisi
manifatturiera, Meloni e Marsilio non hanno uno straccio di idea sulla
politica industriale. Ci vuole poi una
potente strategia per lo sviluppo economico: la Regione avrebbe molti
strumenti, se non avesse scelto di
utilizzare le risorse in modo insensato e scriteriato, senza un disegno
organico e senza una visione; poco o
nulla è stato fatto sulle infrastrutture strategiche, sulle reti e
sull’innovazione. E poi il tema dell’acqua, con le
reti colabrodo e l’assenza di progetti collegati al PNRR: il bene
pubblico per eccellenza, nella regione verde
di Europa, sta diventando in molti luoghi della regione un problema
quotidiano. Si faccia una riflessione
sulla governance e soprattutto si investano risorse sulla rete, anche
rimodulando gli FSC. L’ultima riflessione
di Marinelli riguarda i diritti: “Da quello allo studio (per il quale
c’è una nostra proposta di legge regionale)
passando per quelli delle persone affette da gravi disabilità
(fondamentale la battaglia delle opposizioni e
delle associazioni sulla vita indipendente) e per il diritto alla casa
(con la destra nazionale che taglia il fondo
per gli affitti e quella regionale silente e complice) fino alle leggi
per l’educazione contro la violenza di
genere e contro l’omolesbobitransfobia. Rilanciamo una nuova fase in cui
dalla resistenza al potere famelico
della destra passiamo alla costruzione dell’alternativa, per un’altra
idea dell’Abruzzo”.