22 Gennaio 2025 - 10:16:38

di Redazione

Cordiale, franco e costruttivo”.

Così è stato definito da Alfonso D’Alfonso, rappresentante del comitato popolare per la ricostruzione della chiesa di S. Maria della pace di Capestrano, l’incontro con tra la Soprintendente all’Archeologia alle Belle Arti e al Paesaggio L’ Aquila Teramo architetto Cristina Collettini.

D’Alfonso ha rappresentato “il senso di sgomento e impotenza dei cittadini per i sedici anni trascorsi , in apparenza, inutilmente con risorse e progetti fermi in attesa dell’avvio dei lavori, lavori più volti annunciati come imminenti ma mai partiti”.

Dal canto suo la Collettini si è detta disponibile “a ricostruire l’intera vicenda con il rappresentante del comitato tenuto conto che non si è mai negata all’ascolto dei territori e ne l’avrebbe fatto nei confronti della comunità di Capestrano, soprattutto per quanto attiene alle sue dirette  competenze artistico monumentali”.

Il ritardo accumulato, ha precisato la Soprintendente, “si deve essenzialmente alla diversa natura dei due finanziamenti stanziati inerenti il recupero: ovvero per il sisma 2009 e per il sisma 2016”.

“Gli stessi fanno riferimento a normative di affidamento lavori diversi e con tempi di attuazioni anch’essi differenti – spiega D’Alfonso – La possibilità di rilascio dell’autorizzazione da parte della competente Soprintendenza è di fatto subordinata alla corrispondenza dei finanziamenti a due progetti complementari composti da lotti funzionali e coerenti. Con il finanziamento del sisma 2016, di competenza della Curia, andrebbero realizzati tutti gli interventi strutturali anche alla luce dei tempi brevi per l’affidamento dei lavori e, successivamente, con i fondi del sisma 2009, il Segretariato Generale Regionale o direttamente la Soprintendenza in sua sostituzione dovrà provvedere alle opere di restauro. Tale suddivisione di progetto richiede una approfondita fase di confronto sugli elaborati disponibili da parte delle strutture tecniche interessate e di concertazione per le eventuali modifiche da apportare”.

La Collettini si è detta “disponibile in quanto rappresentante di un organo squisitamente tecnico  a fungere da soggetto facilitatore per la composizione del tavolo titolato a definire ruoli, contenuti, risorse e tempi certi delle opere da realizzare”, aggiunge D’Alfonso.

Il rappresentante del comitato popolare D’Alfonso si è detto “soddisfatto della fattiva disponibilità manifestata  e comunque certo che a seguito dell’impulso della Soprintendente nessuno dei soggetti responsabili si sottrarrà al dovere di confrontarsi serenamente per addivenire a un accordo che porti a un iter procedurale chiaro e percorribile in tempi certi e soprattutto brevi.  Auspichiamo, conclude D’Alfonso, che prevalga il senso di responsabilità di ciascuno dei soggetti interessati per quanto di competenza, con il doveroso spirito di servizio nei confronti di una popolazione già pesantemente penalizzata e delusa dalle mancate risposte sin qui, di fatto, avute”.