23 Gennaio 2025 - 12:15:22

di Angelo Liberatore

È Giulia Letta, laureanda in Scienze della formazione e dell’educazione all’Università dell’Aquila, la vincitrice della borsa di studio agganciata al progetto “Intervista impossibile a Laudomia Bonanni”.

L’iniziativa, alla sua prima edizione e che era rivolta a studenti e studentesse di tutta l’area umanistica dell’Ateneo del Capoluogo abruzzese, è nata nell’ambito del Premio letterario internazionale BPER Banca dedicato alla figura di Laudomia Bonanni.

Giulia Letta, per preparare la sua intervista impossibile, ha messo al centro un lavoro di studio puntuale e certosino che si è tradotto in un documento che ha intrecciato a perfezione immaginazione e pensiero critico.

“Non sapevo nulla di questo progetto – afferma la Letta – E’ stato il professor Stefano Boero a propormelo. All’inizio non è stato semplice perché non conoscevo la sua figura. Leggendo sui libri mi sono resa conto, poi, della sua importanza. Scrivere questa intervista non è stato semplice, soprattutto cercare di immedesimarmi in lei nelle risposte. Da questo progetto è venuto fuori che sto scrivendo la mia tesi di lei. Un percorso, quindi, che continuerà per me e il mio corso di studi si concluderà con lei”.

La prima edizione della borsa di studio dedicata a Laudomia Bonanni – ha spiegato la presidente della giuria del premio letterario, Stefania Pezzopane – ha raccolto un riscontro positivo in termini di interesse e partecipazione.

All’orizzonte infatti c’è già il bando per la seconda edizione della borsa di studio.

“L’obiettivo lo abbiamo centrato, perché volevamo coinvolgere ragazzi e ragazze dell’Università per conoscere Laudomia Bonanni e anche un po’ per innamorarsene -commenta la Pezzopane- Ecco perché l’intervista impossibile. Abbiamo chiesto di cimentarsi con un personaggio non più in vita, ma con una grande storia e carica letteraria, in una intervista che non si può rendere in realtà, ma che è diventata possibile perché, in particolare la vincitrice, ha lavorato non solo di fantastia, ma anche di studio. Le domande erano infatti calibrate sulla vita reale della donna. Un bel risultato che ci invita a riprodurre tra qualche settimana un nuovo bando per coinvolgere ancora più ragazze e ragazzi”.