23 Gennaio 2025 - 11:01:57

di Tommaso Cotellessa

Sta per concludersi, presso la Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre, la mostra Del resto di Piotr Hanzelewicz, inaugurata lo scorso 13 dicembre e curata da Emiliano Dante. L’esposizione, che ha visto il patrocinio e il contributo dell’Istituto Polacco di Roma, rappresenta il culmine di un percorso artistico iniziato dall’autore nel 2013 con la mostra Laborioso laborioso laborioso.

Il progetto artistico esplora il tema del denaro e delle sue molteplici implicazioni, dalle sue funzioni di scambio alle profonde asimmetrie e narrazioni che genera. Come sottolinea Michela Becchis nel catalogo, le opere di Hanzelewicz, dense e riflessive, mettono in discussione il ruolo del denaro come regolatore apparente di uno scambio paritario, rivelando al contrario le disuguaglianze nascoste che esso perpetua. Grandi tele, una “stanza forziere” e una spiazzante vetrata bifronte sono tra gli elementi centrali della mostra, che invita i visitatori a una riflessione critica e consapevole.

Il 17 gennaio, il pubblico ha potuto approfondire i temi dell’esposizione durante un incontro presso l’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila. L’evento ha visto la partecipazione del professor Francesco Avolio e ha incluso una performance intitolata Moneta di Piotr Hanzelewicz, per dispositivo cellulare, supportata da Factory Sound. La seconda parte della serata ha offerto l’esecuzione della sonata per violino solo Melancholia di E. Ysaÿe, interpretata dal maestro Andrzej Hanzelewicz.

Piotr Hanzelewicz, nato in Polonia nel 1978 ma residente in Italia, è un artista eclettico che combina curiosità interdisciplinare e sensibilità estetica. Tra le sue principali esposizioni personali si ricordano L’inquilino del terzo piano (2011), All’ombra del pavone (2014) e One hundred bucks and few cents (2019).

La mostra è ospitata negli spazi della Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre, istituita nel 2004 per preservare il patrimonio documentario e librario raccolto dallo storico dell’arte Giorgio de Marchis. La Fondazione, situata presso il Palazzo Cappa Cappelli, è divenuta un punto di riferimento per eventi culturali e collaborazioni artistiche nella città dell’Aquila.