TERREMOTI E DISASTRI AMBIENTALI: LIRIS, "GOVERNO IMPEGNATO SU PREVENZIONE CON INVESTIMENTI E NORME A TUTELA CITTADINI E IMPRESE"
23 Gennaio 2025 - 17:24:03
essere decisive per la costruzione di una letteratura di riferimento che
affianchi la prevenzione alla ricostruzione. Il Governo Meloni è
impegnato proprio su questa nuova sfida: investimenti su norme,
strumenti, tecniche e tecnologie decisive in ambito preventivo che
conservino il magnifico patrimonio sociale ed economico di una terra
tanto bella quanto fragile”.
Lo ha detto il senatore aquilano Guido Liris, capogruppo di FdI in
Commissione Bilancio, nel corso dell’incontro, che si è tenuto su sua
iniziativa ieri presso la sala Isma del Senato, a Palazzo Madama, dal
titolo “Imprese, attività produttive e luoghi di lavoro alla prova dei
rischi ambientali”.
Tra i temi affrontati il nuovo quadro normativo, i casi applicativi, gli
scenari di rischio, le politiche, le strategie e gli incentivi di
riduzione del rischio catastrofale con particolare attenzione al rischio
sisma e alluvione.
Ha aperto i lavori Guido Castelli, commissario straordinario
ricostruzione sisma Centro Italia 2016-2017, e sono intervenuti, tra gli
altri, il senatore Dario Damiani, componente commissione Bilancio di
Palazzo Madama, Stefano Curli, esperto di ingegneria e progettazione,
Carlo De Simone, esperto assicurazioni, Giulio Veltri, capo Ufficio
Legislativo Mimit, Francesco D’Annibale, dell’Università dell’Aquila,
Stefano Tennina, Westaquila, Giovanni Rebecchi, Isaac antisismica.
“Abbiamo ancora davanti agli occhi le drammatiche conseguenze dei sismi
del 2009 e del 2016, che hanno duramente colpito le nostre comunità,
mettendo in luce quanto i nostri territori e le nostre infrastrutture
siano esposti ai rischi naturali – ha ricordato Liris – Quegli eventi
hanno rafforzato la consapevolezza della necessità di un approccio
strutturato e preventivo nella gestione del rischio catastrofale, non
solo per proteggere le vite umane, ma anche per preservare il tessuto
produttivo delle nostre imprese”.
Il commissario straordinario ricostruzione Castelli ha parlato di “una
riflessione utile e necessaria in un Paese in cui si contano i due terzi
delle frane attive in tutta Europa e dove il rischio sismico interessa
tre quinti del territorio nazionale. C’è molto da lavorare: nel 2023
appena il 25% del patrimonio danneggiato da eventi estremi era coperto
da assicurazione. Ora il governo sta finalmente procedendo ad allestire
un ecosistema all’interno del quale il mondo assicurativo possa
rispondere a questa esigenza offrendo prodotti adeguati e a costi
sostenibili. Ovviamente ciò non ci esime dall’obbligo di implementare
sistemi di prevenzione che sono la precondizione per poter costruire un
Paese sicuro e meno vulnerabile”.
Stefano Curli, esperto di ingegneria e progettazione, ha spiegato: “Il
territorio italiano è, per legge, interamente classificato come soggetto
a rischio sismico più o meno elevato dal 23 ottobre 2005. Le azioni
sismiche di progetto attualmente utilizzate per le analisi delle
strutture, sia nuove che esistenti, sono entrate in vigore
congiuntamente alle norme tecniche sulle costruzioni nel luglio 2009.
Tutti gli edifici costruiti antecedentemente possono essere, in caso di
sisma, esposti a rischio di danno più o meno grave. Tale rischio
affligge in particolare gli edifici produttivi realizzati senza criteri
sismici, come evidenziato gravemente dal sisma che ha colpito l’Emilia
nel 2012. L’individuazione del titolare dell’attività produttiva in
qualità di responsabile della sicurezza dei lavoratori e dei luoghi di
lavoro (ex D. Lgs 81/2008), circa le azioni di prevenzione volte alla
riduzione del rischio sismico, configura responsabilità complesse non
sempre sostenibili. Un piano di investimenti di medio periodo che
programmi un abbattimento dei vari fattori di rischio che il nostro
territorio patisce, pensato ad esempio con la metodologia
dell’iperammortamento e/o delle detrazioni fiscali, sarebbe sicuramente
un importante traino per la crescita economica e ridurrebbe
sensibilmente l’esposizione ai rischi presenti. È fondamentale
accompagnare l’obbligo assicurativo con un piano strutturale di
mitigazione del rischio”.
Per il senatore Dario Damiani, componente commissione Bilancio di
Palazzo Madama: “Il rischio ambientale, purtroppo, nel nostro Paese è
ancora sottovalutato e, pertanto, al verificarsi di un evento nefasto
ciò si traduce in danni ingentissimi. Vorrei partire da un dato,
particolarmente significativo: da analisi statistiche su eventi
paragonabili al tragico sisma de L’Aquila e dell’Abruzzo del 2009 e
dell’Emilia Romagna nel 2012, valutati economicamente in termini di
rapporto tra danni e investimenti per la prevenzione, si evince che ogni
100 euro spesi per riparare i danni sarebbe stato sufficiente investire
10 euro per interventi di riduzione del rischio sismico, al fine di
abbattere drasticamente i costi economici e sociali. Conti alla mano, il
sisma dell’Aquila e dell’Abruzzo del 2009 costerà complessivamente in
termini di fondi pubblici circa 18-20 miliardi di euro, mentre il sisma
dell’Emilia-Romagna del 2012 costerà circa 10-12 miliardi di euro.
Impedire, quindi, che in futuro simili ingenti risorse vengano
utilizzate in riparazione dei danni è una necessità impellente, se non
un obbligo. È evidente, quindi, come sia indispensabile accelerare gli
interventi di messa in sicurezza e riduzione del rischio del patrimonio
immobiliare italiano anche mediante la rimodulazione di nuove forme di
incentivo e di sostegno”.
Ha aggiunto l’esperto di assicurazioni De Simone: “L’obbligo
assicurativo contro le catastrofi naturali per le aziende è
un’importante passo per la protezione del nostro sistema industriale ma
da solo non basta. Le Compagnie sono uno strumento abilitante dal punto
di vista della sostenibilità e un fondamentale strumento di mitigazione
e trasferimento del rischio ma occorre uno sforzo da parte di tutti,
Imprese, Assicuratori, Governo”.