Uffici comunali: Pezzopane caos e sperperi invece di abbassare tari ed erogare più servizi
30 Gennaio 2025 - 19:08:12
Il re è nudo, ormai tutto è chiaro. Prendiamo coscienza.
Chiedo se il caso clamoroso degli uffici del Comune dell’Aquila non sia
ormai materia interessante per la Corte dei Conti, tanto attenta a
individuare sprechi della pubblica amministrazione.
E’ normale per una pubblica amministrazione avere un finanziamento di 35
milioni di € in cassa per realizzare una sede per gli uffici comunali e
continuare a pagare a soggetti privati ogni anno 1 milione di € per
fitti passivi?
E’ da amministratore/buon padre di famiglia non utilizzare i 35 milioni
di € per una pianificazione strategica della sede comunale ed invece
acquistare un bene privato, del tutto privo di interesse per uffici
pubblici, privo di parcheggi e distante 100 metri dal sito
dell’autoparco di proprietà comunale (ritenuto inidoneo dalla giunta
Biondi perché distante dal centro storico), utilizzando 5 milioni di €
di risorse pubbliche per dare destinazione solo a pochi uffici ora
ospitati in sedi di privati?
Un gioco di scatole cinesi che fanno perdere valore al denaro pubblico,
usato senza rigore e con spregiudicatezza, mentre non si riescono a
soddisfare i sogni sociali e non si abbassano imposte locali come la
Tari che andrebbe abbassata.
La gestione del patrimonio pubblico da parte del Comune è semplicemente
penosa.
Il centrosinistra ha lasciato in eredità a questa destra scialacquona
tanti soldi per progetti strategici che Biondi ed i suoi non sanno e non
vogliono realizzare, però gli stessi vogliono maneggiare quelle risorse
come un bancomat per micro iniziative a sportello.
In particolare sulle sedi degli uffici comunali, questo approccio
tossico è particolarmente esplicito. Mentre le grandi città organizzano
la logistica pubblica dentro strategie di efficienza, il centrodestra
aquilano procede con la logica “spendi e spandi” meravigliosa solo per
gli interessi privati.
Mettiamo in ordine le cose.
A L’Aquila gli uffici comunali sono da sempre distribuiti in più
strutture tra centro storico e periferie. Il terremoto rende questa
situazione ancora più grave e complessa. L’amministrazione Cialente
elabora allora un piano di ricostruzione approvato dal consiglio
comunale e dal governo nazionale che lo ha finanziato, comprensivo di
interventi strategici oltre il “come era e dove era”.
Uno di questi progetti è la realizzazione di una sede unica per gli
uffici comunali e a tale scopo ottiene con successo un finanziamento dal
Governo che si materializza in 35 milioni di € con la Delibera Cipe
135/2012.
Ovviamente nel centro storico rimaneva, con progetto di rilancio, la
rappresentanza delle istituzioni e gli uffici importanti connessi a
Palazzo Margherita ( ricostruzione co-finanziata dal Credito Cooperativo
di Roma e riaperto al pubblico con l’incauto stralcio della Torre
civica).
La sede unica, uno degli obiettivi strategici del piano di
ricostruzione, dava una risposta di efficienza e produttività agli
uffici, prevedeva mensa, cral ed asilo nido per dipendenti e parcheggio
per chi opera negli uffici e per l’utenza. Inoltre la realizzazione
della sede unica favoriva l’eliminazione dei fitti passivi molto pesanti
( 1 milione l’anno ) e non più giustificabili in presenza di un così
congruo finanziamento pubblico.
Il sito individuato dalla Giunta Cialente ( con il supporto degli uffici
e monitorato dall’Università dell’Aquila nel suo aspetto
idrogeologico), è ovviamente un sito di proprietà comunale per evitare
oneri aggiuntivi e avere l’immediata disponibilità dello spazio. L’area,
individuata come polo Amministrativo, è prossima alla Stazione
ferroviaria nel sito del vecchio autoparco comunale con l’intento di
riqualificare l’intera zona, con nelle vicinanze la presenza degli
uffici giudiziari ed altre logistiche pubbliche e direzionali.
L’insediamento della giunta Biondi blocca tutto, e cominciano ad
accavallarsi svariate e contraddittorie ipotesi, mentre i 35 milioni
rimangono in cassa ed i fitti passivi continuano a maturare.
La prima ipotesi è quella di spostare la realizzazione della sede unica
a Collemaggio, ma non se ne fa nulla, passa il tempo e la Giunta cambia
impostazione decidendo di realizzare a Collemaggio ( ma non nell’area
occupata dagli immobili Asl) scuole che ovviamente ancora non realizza.
Nel frattempo matura una seconda ipotesi che viene esposta dal
Vicesindaco del Comune dell’Aquila in risposta ad una interrogazione, a
mia prima firma sul tema, del novembre 2022: il comune intende
realizzare una “sede diffusa” nel centro storico con un lotto di circa
11 milioni (dei 35 milioni complessivi) nell’autoparco e con un
frazionamento del restante fondo per immobili del centro storico dove
approntare uffici. Ma talmente grande e’ l’approssimazione che non parte
ancora nulla ne’ il cantiere del primo lotto né tantomeno c’è un ritorno
negli edifici del centro storico che erano stati individuati e per i
quali nel frattempo o si prevedono tempi biblici o si sono individuate
altre destinazioni come per la scuola Edmondo De Amicis, non più scuola,
non più uffici ( se non per qualche unità, forse?), ma stando alle
ultime affermazioni di giunta, sede di associazioni tra cui alcune già
individuate.
Il tempo passa, noi continuiamo ad incalzare, a chiedere carte e
chiarezza e soprattutto decisioni. Nel frattempo i 35 milioni di € per
la sede unica rimangono fermi ed il milione di fitti passivi continua ad
essere sborsato per la gioia dei proprietari. Ovviamente se invece di
sprecarlo nei fitti passivi quel milione ( dal 2017 sono 8 milioni di €
che se ne sono andati per aria) avrebbe potuto consentire operazioni di
buon senso tese all’abbattimento delle imposte ed all’aumento della
spesa sociale.
Mentre il centro storico continua a non avere un destino ed una
funzione, tra scelte sbagliate e cantieri di piazze, mentre l’operazione
della sede diffusa degli uffici comunali nel centro storico mal studiata
e ponderata, si scontra con altri problemi di mancata ricostruzione e di
assenza di parcheggi ed adeguata mobilità.
Purtroppo già la sede in Piazza Palazzo – a parte il Sindaco che
parcheggia comodamente nel cortile monumentale di Palazzo Margherita e
qualche dirigente che ha la postazione privilegiata – non avendo attuato
il piano parcheggi ereditato dalla giunta Cialente, costituisce un
grande problema per l’a cesso di utenza e dipendenti.
Finché ad ottobre 2024 avviene il “fattaccio” che evidentemente covava
in trattativa con i privati da tempo: la giunta comunale decide di
acquistare un condominio da privati che dovrebbe ospitare sulla carta
poco più di 100 dipendenti per un valore di 5 milioni di € tra fondi
diretti di bilancio e permute di patrimonio immobiliare, in particolare
cedendo appartamenti di grande valore di mercato fino al raggiungimento
della somma concordata con il privato.
L’acquisto di un immobile privato, completamente privo di aree da
attrezzare a parcheggio per i dipendenti e per gli utenti, di dimensione
tale da non risolvere in via strutturale nessun problema, perdi più a
poca distanza dal sito dell’autoparco rende evidente il grande bluff di
questi anni. Dopo otto anni:
Niente sede unica nel polo amministrativo
Niente sede diffusa in centro storico
Niente parcheggi per utenza e dipendenti
Niente ordinata disposizione degli uffici con risparmi di mezzi,
personale, sicurezza.
Niente aumentato prestigio e modernizzazione del patrimonio pubblico
Nessuna eliminazione dei fitti passivi
Non utilizzati i fondi destinati alla sede unica con delibera CIPE 135/
2012
Nessun fondo Cipess – come annunciato- per completare La Torre civica
Niente di niente e gli aquilani pagano.
A fronte del finanziamento messo a disposizione dal governo nel 2012 per
dotare il Comune dell’Aquila di una sede sicura, non energivora,
progettata per resistere a eventi calamitosi poiché la nostra memoria
non dimentica che in quel 6 aprile 2009 tutti gli uffici della pubblica
amministrazione erano inagibili e si faticò a trovare un posto dove
attrezzare le sale operative per l’emergenza, si sia continuato a
sperperare soldi pubblici in fitti passivi. E’ una precisa
responsabilità di danno erariale che ci auguriamo sia verificata dalla
giustizia contabile”
Chiedo se il caso clamoroso degli uffici del Comune dell’Aquila non sia
ormai materia interessante per la Corte dei Conti, tanto attenta a
individuare sprechi della pubblica amministrazione.
E’ normale per una pubblica amministrazione avere un finanziamento di 35
milioni di € in cassa per realizzare una sede per gli uffici comunali e
continuare a pagare a soggetti privati ogni anno 1 milione di € per
fitti passivi?
E’ da amministratore/buon padre di famiglia non utilizzare i 35 milioni
di € per una pianificazione strategica della sede comunale ed invece
acquistare un bene privato, del tutto privo di interesse per uffici
pubblici, privo di parcheggi e distante 100 metri dal sito
dell’autoparco di proprietà comunale (ritenuto inidoneo dalla giunta
Biondi perché distante dal centro storico), utilizzando 5 milioni di €
di risorse pubbliche per dare destinazione solo a pochi uffici ora
ospitati in sedi di privati?
Un gioco di scatole cinesi che fanno perdere valore al denaro pubblico,
usato senza rigore e con spregiudicatezza, mentre non si riescono a
soddisfare i sogni sociali e non si abbassano imposte locali come la
Tari che andrebbe abbassata.
La gestione del patrimonio pubblico da parte del Comune è semplicemente
penosa.
Il centrosinistra ha lasciato in eredità a questa destra scialacquona
tanti soldi per progetti strategici che Biondi ed i suoi non sanno e non
vogliono realizzare, però gli stessi vogliono maneggiare quelle risorse
come un bancomat per micro iniziative a sportello.
In particolare sulle sedi degli uffici comunali, questo approccio
tossico è particolarmente esplicito. Mentre le grandi città organizzano
la logistica pubblica dentro strategie di efficienza, il centrodestra
aquilano procede con la logica “spendi e spandi” meravigliosa solo per
gli interessi privati.
Mettiamo in ordine le cose.
A L’Aquila gli uffici comunali sono da sempre distribuiti in più
strutture tra centro storico e periferie. Il terremoto rende questa
situazione ancora più grave e complessa. L’amministrazione Cialente
elabora allora un piano di ricostruzione approvato dal consiglio
comunale e dal governo nazionale che lo ha finanziato, comprensivo di
interventi strategici oltre il “come era e dove era”.
Uno di questi progetti è la realizzazione di una sede unica per gli
uffici comunali e a tale scopo ottiene con successo un finanziamento dal
Governo che si materializza in 35 milioni di € con la Delibera Cipe
135/2012.
Ovviamente nel centro storico rimaneva, con progetto di rilancio, la
rappresentanza delle istituzioni e gli uffici importanti connessi a
Palazzo Margherita ( ricostruzione co-finanziata dal Credito Cooperativo
di Roma e riaperto al pubblico con l’incauto stralcio della Torre
civica).
La sede unica, uno degli obiettivi strategici del piano di
ricostruzione, dava una risposta di efficienza e produttività agli
uffici, prevedeva mensa, cral ed asilo nido per dipendenti e parcheggio
per chi opera negli uffici e per l’utenza. Inoltre la realizzazione
della sede unica favoriva l’eliminazione dei fitti passivi molto pesanti
( 1 milione l’anno ) e non più giustificabili in presenza di un così
congruo finanziamento pubblico.
Il sito individuato dalla Giunta Cialente ( con il supporto degli uffici
e monitorato dall’Università dell’Aquila nel suo aspetto
idrogeologico), è ovviamente un sito di proprietà comunale per evitare
oneri aggiuntivi e avere l’immediata disponibilità dello spazio. L’area,
individuata come polo Amministrativo, è prossima alla Stazione
ferroviaria nel sito del vecchio autoparco comunale con l’intento di
riqualificare l’intera zona, con nelle vicinanze la presenza degli
uffici giudiziari ed altre logistiche pubbliche e direzionali.
L’insediamento della giunta Biondi blocca tutto, e cominciano ad
accavallarsi svariate e contraddittorie ipotesi, mentre i 35 milioni
rimangono in cassa ed i fitti passivi continuano a maturare.
La prima ipotesi è quella di spostare la realizzazione della sede unica
a Collemaggio, ma non se ne fa nulla, passa il tempo e la Giunta cambia
impostazione decidendo di realizzare a Collemaggio ( ma non nell’area
occupata dagli immobili Asl) scuole che ovviamente ancora non realizza.
Nel frattempo matura una seconda ipotesi che viene esposta dal
Vicesindaco del Comune dell’Aquila in risposta ad una interrogazione, a
mia prima firma sul tema, del novembre 2022: il comune intende
realizzare una “sede diffusa” nel centro storico con un lotto di circa
11 milioni (dei 35 milioni complessivi) nell’autoparco e con un
frazionamento del restante fondo per immobili del centro storico dove
approntare uffici. Ma talmente grande e’ l’approssimazione che non parte
ancora nulla ne’ il cantiere del primo lotto né tantomeno c’è un ritorno
negli edifici del centro storico che erano stati individuati e per i
quali nel frattempo o si prevedono tempi biblici o si sono individuate
altre destinazioni come per la scuola Edmondo De Amicis, non più scuola,
non più uffici ( se non per qualche unità, forse?), ma stando alle
ultime affermazioni di giunta, sede di associazioni tra cui alcune già
individuate.
Il tempo passa, noi continuiamo ad incalzare, a chiedere carte e
chiarezza e soprattutto decisioni. Nel frattempo i 35 milioni di € per
la sede unica rimangono fermi ed il milione di fitti passivi continua ad
essere sborsato per la gioia dei proprietari. Ovviamente se invece di
sprecarlo nei fitti passivi quel milione ( dal 2017 sono 8 milioni di €
che se ne sono andati per aria) avrebbe potuto consentire operazioni di
buon senso tese all’abbattimento delle imposte ed all’aumento della
spesa sociale.
Mentre il centro storico continua a non avere un destino ed una
funzione, tra scelte sbagliate e cantieri di piazze, mentre l’operazione
della sede diffusa degli uffici comunali nel centro storico mal studiata
e ponderata, si scontra con altri problemi di mancata ricostruzione e di
assenza di parcheggi ed adeguata mobilità.
Purtroppo già la sede in Piazza Palazzo – a parte il Sindaco che
parcheggia comodamente nel cortile monumentale di Palazzo Margherita e
qualche dirigente che ha la postazione privilegiata – non avendo attuato
il piano parcheggi ereditato dalla giunta Cialente, costituisce un
grande problema per l’a cesso di utenza e dipendenti.
Finché ad ottobre 2024 avviene il “fattaccio” che evidentemente covava
in trattativa con i privati da tempo: la giunta comunale decide di
acquistare un condominio da privati che dovrebbe ospitare sulla carta
poco più di 100 dipendenti per un valore di 5 milioni di € tra fondi
diretti di bilancio e permute di patrimonio immobiliare, in particolare
cedendo appartamenti di grande valore di mercato fino al raggiungimento
della somma concordata con il privato.
L’acquisto di un immobile privato, completamente privo di aree da
attrezzare a parcheggio per i dipendenti e per gli utenti, di dimensione
tale da non risolvere in via strutturale nessun problema, perdi più a
poca distanza dal sito dell’autoparco rende evidente il grande bluff di
questi anni. Dopo otto anni:
Niente sede unica nel polo amministrativo
Niente sede diffusa in centro storico
Niente parcheggi per utenza e dipendenti
Niente ordinata disposizione degli uffici con risparmi di mezzi,
personale, sicurezza.
Niente aumentato prestigio e modernizzazione del patrimonio pubblico
Nessuna eliminazione dei fitti passivi
Non utilizzati i fondi destinati alla sede unica con delibera CIPE 135/
2012
Nessun fondo Cipess – come annunciato- per completare La Torre civica
Niente di niente e gli aquilani pagano.
A fronte del finanziamento messo a disposizione dal governo nel 2012 per
dotare il Comune dell’Aquila di una sede sicura, non energivora,
progettata per resistere a eventi calamitosi poiché la nostra memoria
non dimentica che in quel 6 aprile 2009 tutti gli uffici della pubblica
amministrazione erano inagibili e si faticò a trovare un posto dove
attrezzare le sale operative per l’emergenza, si sia continuato a
sperperare soldi pubblici in fitti passivi. E’ una precisa
responsabilità di danno erariale che ci auguriamo sia verificata dalla
giustizia contabile”
Così l’on Stefania Pezzopane Consigliera comune dell’Aquila torna sulla
questione delle sedi degli uffici comunali e dei fitti passivi.