01 Febbraio 2025 - 16:32:15

di Tommaso Cotellessa

Un teatro che educa, commuove e scuote le coscienze. È questo l’obiettivo dello spettacolo “Io mi ricordo…”, con cui la compagnia Fantacadabra e il Teatro Stabile d’Abruzzo (TSA) partecipano alle celebrazioni della Giornata della Memoria. Un progetto speciale per commemorare le vittime della Shoah, che debutterà lunedì 3 febbraio al Teatro Comunale di Pratola Peligna, per poi concludere la tournée il 12 febbraio a Civitella Roveto.

Sul palco, le attrici Laura Tiberi e Antonella Palombizio, con le scenografie di Santo Cicco e la regia di Mario Fracassi, daranno voce a storie dolorose e indimenticabili: quelle di Etty, Hanna e Liliana, bambine e giovani donne la cui esistenza è stata sconvolta dalla brutalità del nazismo.

“Perché non posso più andare a scuola, papà?” “Perché siamo ebrei…”
Domande semplici, apparentemente innocue, che racchiudono il dramma di un’infanzia spezzata, di viaggi al limite della sopravvivenza, di prigionie impossibili da immaginare. E per qualcuna, anche il difficile ritorno alla vita, segnato dal dolore ma illuminato dall’amore.

Lo spettacolo affronta questi temi con un linguaggio diretto e coinvolgente, cercando di avvicinare i giovani alla comprensione di una tragedia che non deve mai essere dimenticata. La memoria storica diventa così uno strumento di riflessione e consapevolezza, soprattutto in un’epoca in cui il mondo è ancora attraversato da guerre, sopraffazioni e discriminazioni.

“Io mi ricordo…” non è solo un racconto sulla Shoah, ma un monito contro ogni forma di ingiustizia e violenza. La performance di Laura Tiberi si fonde con l’arte visiva di Antonella Palombizio, creando una sinergia tra parola e disegno, tra emozione e rappresentazione grafica. Il pubblico viene così trascinato in un vortice di immagini e sensazioni che lasciano il segno, come un pugno nello stomaco dato con delicatezza estrema.

A impreziosire lo spettacolo, una colonna sonora evocativa, capace di trasportare lo spettatore nei luoghi e nelle vicende narrate. Ogni elemento – dalla scenografia alla regia – è studiato per rendere tangibile l’orrore della Shoah, mostrando la disumanizzazione subita dalle vittime e la drammatica consapevolezza di chi è riuscito a sopravvivere.

“Non è scontato parlare ancora di Shoah lasciando negli spettatori l’interrogativo ‘perché?'”, sottolinea la regia di Mario Fracassi, che con questo spettacolo invita a interrogarsi sul passato e sul presente, in un mondo in cui il rischio dell’indifferenza è più che mai attuale.

Israele, Palestina, Libia, Russia, Ucraina, Afghanistan, Siria, Iraq, Yemen… la guerra e l’odio non appartengono solo al passato. In un tempo in cui il disimpegno sociale sembra crescere, “Io mi ricordo…” si fa richiamo alla responsabilità e alla memoria, affinché ciò che è stato non si ripeta mai più.