08 Febbraio 2025 - 11:16:52

di Martina Colabianchi

Come già annunciato per tutta la campagna elettorale, i dazi che il neopresidente degli Stati Uniti Donald Trump intende introdurre sui prodotti esportati dall’estero spaventano il mercato europeo.

Non si può escludere però che, come avvenne nel 2019 a seguito dell’implementazione delle barriere commerciali sempre introdotte da Trump, le ripercussioni commerciali negative possano risultare meno gravose di quanto ipotizzato. È vero che nel 2020 le nostre vendite negli Stati Uniti sono diminuite di 3,1 miliardi; tuttavia, è probabile che tale calo sia stato principalmente influenzato dal crollo del commercio mondiale causato dall’insorgere della pandemia, piuttosto che dai dazi “innalzati” dal governo statunitense.

A segnalarlo è l’Ufficio studi della Cgia.

In realtà, infatti, gli USA sono il secondo Paese destinatario dei prodotti europei. Al primo posto c’è la Germania, in profonda crisi economica da ormai due anni. Proprio per questo, la Cgia di Mestre “rassicura”, se di rassicurazioni si può realmente parlare, sul fatto che la crisi tedesca degli ultimi due anni ha già generato e potrebbe continuare a produrre danni significativamente più gravi dell’introduzione dei dazi americani.

Comunque sia, secondo l’Ocse, l’eventuale introduzione di dazi al 10 per cento sull’intera gamma dei prodotti e dei servizi importati dall’UE, provocherebbe una riduzione in termini economici delle esportazioni italiane verso gli USA pari a 3,5 miliardi di euro che salirebbe a 10/12 miliardi nel caso l’aliquota fosse elevata al 20 per cento.

Quasi sicuramente i settori più penalizzati sarebbero quelli che ad oggi hanno un tasso di penetrazione nel mercato statunitense. Al primo posto ci sono i prodotti farmaceutici, che costituiscono anche quelli maggiormente esportati dall’Abruzzo. Nel 2023, l’esportazione di medicinali e preparati farmaceutici verso gli Stati Uniti ha fruttato 806 milioni di euro. Seguono i componenti elettronici e le schede elettroniche con 228 milioni e i prodotti da forno e farinacei 86 milioni. In totale, l’export verso gli USA ha portato ad un guadagno di 1.479 milioni di euro su 67.166 milioni nazionali.

L’Abruzzo, pur posizionandosi solo all’undicesimo posto in graduatoria regionale, ha registrato una crescita del valore delle esportazioni di +260 milioni in un anno. Le regioni che più esportando verso gli USA e che quindi, ci dicono i dati della Cgia Mestre, potrebbero riscontrare maggiori difficoltà a seguito dell’imposizione dei dazi, sono Lombardia, Emilia Romagna e Toscana.