10 Febbraio 2025 - 14:23:28

di Redazione

L’Abruzzo chiude il 2024 con 144.289 imprese registrate, di cui 123.150 attive. Tra queste, il settore agricolo rappresenta una quota significativa (17% del totale, contro il 12% nazionale), ma continua a registrare un calo preoccupante.

La provincia di Chieti si conferma leader nel comparto agricolo con il 26% delle imprese regionali, seguita da Teramo e L’Aquila.

Lo rileva il Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia (Cresa). Dal 2023, il settore agricolo ha perso il 2,6% delle imprese (-653 unità), un calo che si aggiunge alla riduzione di -486 attività dell’anno precedente. La flessione è più marcata nelle province di Teramo e Chieti (-3%), mentre L’Aquila registra una contrazione più contenuta (-3%). Questo trend negativo evidenzia la crescente difficoltà del settore, colpito dal rincaro delle materie prime, dalle condizioni climatiche sfavorevoli e dalla concorrenza dei mercati internazionali.

Le imprese agricole artigiane, che rappresentano una parte essenziale della produzione locale, hanno registrato un saldo negativo di -301 unità nel 2024. Il tasso di crescita è del -1,10%, decisamente inferiore alla media nazionale (-0,09%). A livello provinciale, Pescara mostra il calo più marcato (-1,8%), seguita da Chieti (-1,4%), Teramo (-0,8%) e L’Aquila (- 0,4%).

In 25 comuni abruzzesi (8,2%), nel 2024 non sono nate nuove imprese, un dato superiore alla media nazionale (5,9%). Questa stagnazione colpisce particolarmente l’agricoltura, evidenziando la difficoltà di attrarre giovani imprenditori nel settore. È urgente mettere in campo misure di incentivazione per stimolare la creazione di nuove attività agricole e garantire il ricambio generazionale.

«Per invertire la tendenza negativa, è necessario un intervento strutturale che includa incentivi per la modernizzazione delle aziende agricole, un maggiore supporto nella gestione dei costi delle materie prime, programmi di formazione per favorire l’ingresso dei giovani nel settore e strategie di valorizzazione delle produzioni locali per migliorare la competitività sui mercati», dichiara Domenico Bomba, presidente Cia Chieti-Pescara, che richiama l’attenzione delle istituzioni sulla necessità di un’azione congiunta per rafforzare il settore agricolo, pilastro dell’economia regionale, e garantire un futuro sostenibile alle imprese del comparto.

«L’agricoltura è il cuore pulsante dell’economia abruzzese, ma sta attraversando una crisi che rischia di compromettere il futuro di migliaia di aziende. È indispensabile un piano di rilancio che metta al centro gli agricoltori, offrendo loro strumenti adeguati per affrontare le sfide del mercato e dell’innovazione tecnologica», conclude Bomba.

LA NOTA DEL SEGRETARIO REGIONALE DEL PD MARINELLI

Il mondo dell’agricoltura abruzzese è in sofferenza: -653 imprese nel 2024, -486 nel 2023.
Un risultato purtroppo prevedibile, dopo quello che è successo l’anno scorso con la peronospora e la siccità, sulle quali la Regione Abruzzo è intervenuta tardi e soltanto a seguito del Consiglio regionale straordinario chiesto dal Pd e dalle associazioni di categoria; inoltre gli strumenti messi in campo sono stati molto al di sotto delle esigenze effettive. Il problema della fauna selvatica in questi anni è stato completamente sottovalutato e non affrontato, e proprio in questo periodo ci sono dei ritardi per quanto riguarda le misure a favore delle imprese agricole. Per non parlare della gestione disastrosa dei consorzi di bonifica, cinque anni di commissariamento senza alcun miglioramento dei servizi e dei bilanci. Questo dato rappresenta plasticamente le difficoltà del settore, ma anche l’incapacità dell’assessore regionale Emanuele Imprudente di far fronte alle necessità degli agricoltori. Si tratta degli stessi personaggi che
avevano proposto la riperimetrazione del parco regionale del Sirente-Velino, bocciata clamorosamente dalla Corte Costituzionale, e l’estensione della caccia ai cervi, che ha provocato un’ondata di indignazione
nazionale. Il mondo dell’agricoltura abruzzese non merita una gestione di questo tipo: Imprudente si dia una svegliata o si faccia da parte.