11 Febbraio 2025 - 17:50:16
di Tommaso Cotellessa
Il Rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila, Edoardo Alesse, ha condannato con fermezza l’episodio avvenuto il 10 febbraio presso il Dipartimento di Scienze Umane, dove è comparsa una scritta omofoba.
«La scritta non solo imbratta le pareti del nostro Ateneo, ma offende la memoria delle persone omosessuali perseguitate nei campi di concentramento nazisti. Si tratta di un gesto inqualificabile, reso ancora più odioso dalla sua vicinanza temporale alla Giornata della Memoria. Episodi simili non si erano mai verificati nei nostri spazi e resteranno isolati in un Ateneo che ogni giorno promuove la cultura dell’inclusione e del rispetto» ha dichiarato il Rettore.
L’atto vandalico è stato condannato anche dalla Referente di Ateneo per l’uguaglianza e le pari opportunità, Francesca Caroccia, e dalla presidente del Comitato Unico di Garanzia (CUG), Silvia Nanni.
«Questo episodio richiama uno dei momenti più bui della nostra storia. È un gesto grave che non può essere sottovalutato né derubricato a una semplice bravata. Viola i principi fondamentali dell’Università dell’Aquila, che si fonda sul rispetto e sulla non discriminazione. Il nostro Ateneo è e rimarrà un luogo di cultura e inclusione. Condanniamo con decisione quanto accaduto e rinnoviamo il nostro impegno affinché simili atti non si ripetano mai più», hanno affermato le due rappresentanti accademiche.
L’Università degli Studi dell’Aquila ha sporto denuncia contro ignoti per accertare le responsabilità dell’episodio. Dopo i rilievi delle autorità competenti, la scritta sarà rimossa. L’Ateneo ribadisce il proprio impegno nel contrasto a ogni forma di discriminazione, promuovendo un ambiente inclusivo e rispettoso per tutta la comunità accademica.
Oltre alla ferma posizione dell’ateneo, numerosi sono stati i messaggi di condanna nei confronti della scritta apparsa fra i corridoi del dipartimento.
Il Sindaco Pierluigi Biondi dell’Aquila a nome dell’amministrazione a dichiarato
«La scritta omofoba comparsa sui muri del dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila rappresenta un atto spregevole, che contrasta con l’inclusività e l’accoglienza che da sempre contraddistinguono la nostra città e le sue istituzioni pubbliche. L’auspicio è che i responsabili possano essere prontamente individuati».
Il Partito Democratico ha espresso una ferma condanna per quanto accaduto.
«La scritta comparsa sui muri del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila è un atto di inaudita gravità che offende l’intera comunità accademica e cittadina. Esprimiamo la nostra più ferma condanna verso questo gesto ignobile, segno di un’intolleranza che non può e non deve trovare spazio nelle nostre istituzioni e nei nostri luoghi di formazione», dichiarano il senatore del PD Michele Fina, il capogruppo dem in Consiglio comunale a L’Aquila Stefano Albano, il segretario cittadino del PD Nello Avellani, il segretario regionale dei Giovani Democratici Saverio Gileno e la responsabile Diritti del PD Abruzzo Marielisa Serone D’Alò.
«La città dell’Aquila e la sua università devono rispondere con forza a questo episodio vergognoso – prosegue Fina – da ex studente dell’ateneo aquilano so quanto sia prezioso il ruolo dell’università come luogo di crescita, confronto e inclusione. Per questo, riteniamo indispensabile che anche il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, prenda una posizione netta di condanna, per ribadire che la nostra città non è e non sarà mai terreno fertile per l’odio».
Albano e Avellani aggiungono: «L’Aquila ha già visto troppe volte il riemergere di messaggi violenti e discriminatori. Il Consiglio comunale non può restare indifferente: serve una risposta chiara e condivisa per ribadire che la nostra comunità respinge ogni forma di odio e intolleranza; presenteremo un ordine del giorno di condanna».
Il segretario dei Giovani Democratici, Saverio Gileno, sottolinea inoltre «l’urgenza di una legge regionale contro le discriminazioni e la violenza, che sia un argine forte e concreto contro episodi come questo. L’Abruzzo deve dotarsi di strumenti adeguati per prevenire e contrastare ogni forma di odio. La Regione non può più tergiversare: servono risposte legislative immediate».
Conclude Marielisa Serone D’Alò, responsabile Diritti del PD Abruzzo: «Di fronte a un atto così vile e inaccettabile non possiamo limitarci alla condanna, soprattutto se pensiamo al fatto che dall’inizio del 2025 abbiamo già registrato in tutta Italia un’aggressione omofoba ogni sei giorni, implicando questo che ce ne sono moltissime altre che rimangono nell’ombra. Per questo ci aspettiamo che le istituzioni locali facciano sentire la loro voce, perché il silenzio di fronte a certi atti è inaccettabile e se protratto diventa complice. È necessario un impegno concreto per promuovere una cultura del rispetto e della dignità, per l’autodeterminazione».