12 Febbraio 2025 - 11:16:24
di Martina Colabianchi
L’Abruzzo ha perso in 13 anni, dal 2011 al 2023, 8508 giovani che hanno scelto di emigrare all’estero. Di questi, 922 nel solo anno 2023.
A riportarlo è un rapporto della Fondazione Nord Est basato sui dati Istat, e pubblicato dal Sole24Ore.
Rispetto alla media nazionale, e all’altissima cosiddetta “emorragia” di ragazzi che sperimentano ormai da tanti anni alcune regioni italiane, in Abruzzo tutto sommato il fenomeno è ancora contenuto, seppur ci sono regioni meridionali, quali la Basilicata, che registrano un dato inferiore alla nostra.
A spiccare sono soprattutto i numeri di Lombardia (5760 giovani emigrati nel 2023, 63.629 in 13 anni), Veneto (3759 nel 2023, 34.896 in 13 anni) e Sicilia (2838 nel 2023, 41.910 in 13 anni). Non deve stupire che tra le regioni che registrano una maggiore “fuga di cervelli” ci siano due regioni del Nord Italia, perché tra le motivazioni che spingono ad emigrare non ci sarebbe solo quella economica.
Infatti, il dato è nazionale, il 28% di chi espatria lo fa per necessità economiche e, quindi, alla ricerca di uno stipendio più alto per la propria mansione, ma il 23% lo fa per scelta dove andare a vivere in un altro Paese può significare nuove opportunità di studio o formazione, o anche maggiori possibilità di fare carriera.
E ad andare via non sono solo i laureati, come spesso si è portati a pensare. Dei ragazzi che espatriano, infatti, il 40% è laureato, il 30% è solo diplomato e, dato che stupisce, il 30% ha solo il diploma di terza media. L’emorragia dei cosiddetti “colletti bianchi” è maggiore nel Nord Italia.
In ultimo, ma non meno importante, la Fondazione Nord Est ha calcolato il valore economico del capitale umano uscito con i giovani, che in Italia si attesta a -8,4 miliardi nel 2023 e a -133,9 dal 2011 al 2023. Anche qui, l’Abruzzo non presenta un dato particolarmente allarmante, dato che la perdita si attesta nel 2023 a 0,2 e 3,0 in 13 anni.