12 Febbraio 2025 - 12:54:13
di Martina Colabianchi
L’Abruzzo è tra le regioni a pagare il prezzo più alto in termini di saldo passivo in sanità. Insieme a lei, Calabria, Campania, Sicilia, Lazio e Puglia.
Lo dicono i dati della Fondazione Gimbe sulla mobilità sanitaria interregionale in Italia, in crescita nel 2022 quando ha raggiunto la cifra record di 5,04 miliardi, il livello più alto mai registrato e superiore del 18,6% a quello del 2021 (4,25 miliardi).
I dati elaborati dalla Fondazione Gimbe confermano anche il peggioramento dello squilibrio tra Nord e Sud, con un flusso enorme di pazienti e di risorse economiche in uscita dal Mezzogiorno verso Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, che si confermano le Regioni più attrattive.
L’Abruzzo, in termini di saldo passivo, ha registrato un -104,1 milioni di euro è tra le regioni rosse in Italia.
![](https://news-town.it/wp-content/uploads/2025/02/rapporto-gimbe-mobilita-passiva.png)
Un dato allarmante che viene confermato anche dalla scarsa attrattività della nostra Regione che, sempre in termini di saldo, non riesce a superare un credito di 200 milioni, quota che, del resto, è oltrepassata solo da sei regioni quasi tutte del Nord.
![](https://news-town.it/wp-content/uploads/2025/02/Screenshot-2025-02-12-121835.png)
Sul tema, sentito da LaQtv, è intervenuto il presidente di Regione Marco Marsilio:
«Siamo l’unica Regione che aveva un debito di mobilità passiva e che lo sta riducendo, anche se di poco. È un fronte difficile e complicato, è un’eredità storica molto pesante che l’Abruzzo ha sempre avuto sul groppone ed è stato difficile affrontarla soprattutto in un periodo in cui all’Abruzzo, che esce da un lungo commissariamento e all’interno di un piano di rientro, viene negato dal tavolo di monitoraggio dei Ministeri vigilanti l’utilizzo di alcune strategie che noi abbiamo cercato di mettere in campo, come quello dell’acquisto di ulteriori prestazione a fronte della riduzione della mobilità passiva, rispetto alle quali ci siamo scontrati troppe volte con un pregiudizio ideologico da parte del Ministero dell’Economia. È un tema che abbiamo più volte sollevato e che stiamo cercando di rimuovere per consentire di allargare la capacità di offerta sanitaria ed evitare che troppi cittadini abruzzesi debbano andare fuori Regione per trovare risposta al loro bisogno di salute».