13 Febbraio 2025 - 17:40:39
di Martina Colabianchi
Il progetto di legge sull’individuazione delle aree idonee e non idonee all’istallazione di impianti a fonti di energia rinnovabile al centro della II Commissione “Territorio, Ambiente e Infrastrutture”.
Il documento tecnico in materia era stato elaborato lo scorso novembre. L’obiettivo è adesso quello di arrivare all’emanazione di una legge regionale che indichi, nel dettaglio, quali siano le superfici non idonee all’installazione di impianti da fonti rinnovabili. In sostanza, le aree non idonee sono le aree agricole irrigue servite da Consorzi di Bonifica oltre a vigneti, uliveti, frutteti, boschi e tartufaie. Invece, le zone idonee restano quelle previste dal Decreto Agricoltura.
Escluse, però, anche le aree che rientrano nella rete Natura 2000, che impone stringenti vincoli ambientali. Il Parco Sirente Velino, nella persona del suo presidente nonché sindaco di Fagnano Francesco D’Amore, ha portato in Commissione una proposta di emendamento che mira a ripensare questa esclusione e lo fa portando l’esempio virtuoso di quanto, come innovativa green community, si sta facendo nel territorio di Fagnano anche a beneficio dei cittadini e dell’ambiente.
«Noi come Parco siamo stati prescelti come prima green community insieme ad altre due aree in Italia, e da tre anni lavoriamo per raggiungere gli obiettivi che la comunità europea si è prefissata, tra cui le energie rinnovabili – spiega D’Amore -. Io stesso, come sindaco di Fagnano, ho costituito una delle prime comunità energetiche in Abruzzo andando a seguire le linee dell’Europa, cioè ho individuato un’ex discarica, un terreno che non può essere riconvertito ad uso agricolo, dove andare a realizzare un impianto fotovoltaico a disposizione dell’ente pubblico e dei cittadini. Se andiamo a precludere a prescindere alcune aree, tenendo conto che le aree protette sono circa il 40% della Regione Abruzzo, se le andiamo a sommare alle aree demaniali e alle città altamente popolate, in Abruzzo ci rimane ben poco dove realizzare le energie rinnovabili e, quindi, ci sarebbe impossibile rispondere alle indicazioni dell’agenda 20-30».
«Escludere le aree di rete Natura 2000 dalla previsione di possibilità di sviluppo di energie da fonti rinnovabili significa essenzialmente impedire alle aree Natura 2000 di concorrere alla neutralità climatica prevista per il 2050 – sottolinea Patrizio Schiazza, coordinatore green community Parco Sirente Velino -. Quindi, crediamo che questo disegno di legge vada rimodulato in questa parte. Per il resto è assolutamente condivisibile, concorriamo quindi tutti insieme a dare alle popolazioni delle aree interne una cresciuta felice in luogo di una ‘decrescita felice’».
Il presidente Di Matteo ha fissato i tempi per gli emendamenti, con scadenza a venerdì 21 febbraio. Sono stati ascoltati l’associazione Italia Nostra Abruzzo, l’associazione Italia solare, il Comitato Ambiente, Salute e Territorio Torre San Rocco – Pineto e diverse società impegnate nello sviluppo e installazione di tecnologie legate alle energie rinnovabili.