14 Febbraio 2025 - 11:40:50

di Redazione

Il 7 marzo 1875 nasceva uno dei più grandi compositori della storia della musica, pianista e direttore d’orchestra francese Maurice Ravel.

Per rendere omaggio al 150° anniversario della sua nascita la Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”, nell’ambito della 79ma stagione in corso, ha coinvolto un trio d’eccezione, formato da tre fra i migliori musicisti italiani, tutti Accademici di Santa Cecilia di Roma: il violinista Massimo Quarta, il violoncellista Enrico Dindo e il pianista Pietro De Maria. L’appuntamento è per domenica 16 febbraio al Ridotto del Teatro Comunale con inizio alle ore 18.

Considerato uno dei migliori violinisti della sua generazione, Massimo Quarta ha vinto numerosi concorsi internazionali, fra i quali il prestigioso Premio Paganini di Genova nel 1991, secondo italiano dopo Salvatore Accardo nel 1958. Oltre alla sua intensa attività concertistica è docente al Conservatorio della Svizzera Italiana a Lugano. Nello stesso conservatorio insegna anche il violoncellista Enrico Dindo, primo violoncello solista della scala di Milano fino al 1998, uno dei massimi interpreti che collabora regolarmente con le orchestre più prestigiose del mondo.

Il pianista Pietro De Maria è stato uno dei pochi italiani a vincere in pochi anni tanti premi prestigiosi a partire dal Premio della Critica al Concorso Čajkovskij di Mosca nel 1990, fino al Premio Mendelssohn ad Amburgo nel 1997. Docente al Mozarteum di Salisburgo e all’Accademia di Musica di Pinerolo, Pietro De Maria, oltre ad una straordinaria carriera concertistica, vanta l’incisione integrale delle opere di Chopin.

ll programma del concerto, interamente dedicato a Maurice Ravel, inizia con Massimo Quarta ed Enrico Dindo che interpretano la Sonata per violino e violoncello in la min. op. 73, opera dedicata alla morte di Debussy avvenuta nel 1918, un evento che rappresentò per Ravel un momento di svolta nella sua carriera, divenendone di fatto l’erede ufficiale.

Segue l’esecuzione di Pietro De Maria di una delle pagine tecnicamente più complesse per piano solo: “Gaspard de la nuit”, composta da tre poemi ispirati da altrettante opere del poeta francese Aloysius Bertrand, considerato il creatore del poema in prosa, il quale attribuiva la propria ispirazione al diavolo Gaspard che gli era apparso in sogno. Ognuno dei tre movimenti è caratterizzato da un soggetto diverso e fantasioso, in stile quasi noir: Ondine (una ninfa), Le Gibet (la forca) e Sgarbo (un nano sinistro).

Infine, i tre musicisti insieme terminano il concerto con il monumentale Trio per violino, violoncello e pianoforte in la min. op. 67 composto nel 1914 durante un lungo soggiorno nei Bassi Pirenei che certamente ha fatto risuonare in Ravel le proprie origini basche. Ciò è testimoniato dalla presenza in partitura di numerosi riferimenti musicali a quella cultura, ma sono presenti anche schemi metrici malesi usati nella poesia di Baudelaire e reminiscenze di barocco francese. La prima esecuzione di quest’opera avvenne a Parigi nel 1915 con Alfredo Casella al pianoforte, Georges Enescu al violino e Louis Feuillard al violoncello. Fu un trionfo.