Alfonso D’Alfonso: "Il tempo si è fermato a Capestrano"

14 Febbraio 2025 - 17:33:21

“Chi fosse capitato per caso a Capestrano, avrebbe potuto assistere al
briefing dei rappresentanti istituzionali responsabili della
ricostruzione post sisma della Chiesa parrocchiale e ne avrebbe dedotto
che il terremoto risaliva al 2020 e non al 2009.

Con una sorta di “ipocrisia istituzionale” i rappresentanti di
importanti organismi dello stato hanno cancellato anni di onerose
attività che di fatto hanno fatto sì che per sedici anni la Chiesa
rimanesse transennata non già ,o non solo, per il doppio finanziamento
risalente ai due eventi sismici ma semplicemente per il mancato rilascio
del nullaosta della Sovrintendenza al progetto della Curia.

Improvvisamente si è affermato che la via maestra per la ricostruzione
in tempi ragionevoli, consisteva proprio nel riconoscere alla Curia il
ruolo sia di progettazione che di stazione appaltante e che il rilascio
del nullaosta della Sovrintendenza si poteva avere in trenta giorni.

Prendiamo atto con piacere che non è più un problema, né la mancanza del
personale per l’ istruttoria né tantomeno le capacità tecniche, della
Curia in materia di restauro artistico. Ovviamente la Sovrintendenza
dovrà rinunciare formalmente al finanziamento di due milioni e mezzo di
euro difeso strenuamente fino a ieri, risorse che dovrà integrare la
struttura sisma 2016. Che tali scellte siano il susseguirsi di
frenetiche riunioni dei vari soggetti interessati (quattro in trenta
giorni) e l’ aver accettato di percorrere l’ unica strada percorribile
sia un effetto del rilievo mediatico che il comitato abbia dato alla
triste vicenda di pessima burocrazia mi sembra ovvio, altrimenti questa
strada si sarebbe potuta imboccare ben otto anni fa.

Non ci fermiamo semplicemente ad affermare: se altri avessero dato voce
in maniera adeguata e decisa alle rivendicazioni dei cittadini prima di
noi , non saremmo arrivati al 2025 per iniziare un percorso virtuoso,
non è sufficente neanche dignitoso e comunque ognuno si è adoperato come
ha ritenuto meglio fare.

Tuttavia il comitato non si associa ai ringraziamenti profusi
generosamente, e ben oltre la cortesia Istituzionale, dal Sindaco a
tutti i rappresentanti dello Stato, attori e responsabili di questo
ritardo biblico che quantomeno avrebbero dovuto scusarsi pubblicamente
astenendosi dal presentare una soluzione ovvia come un trattamento di
favore riservato ai cittadini e amministratori di Capestrano. Noi
diciamo grazie solo ai cittadini, indistintamente tutti, che in questa
vicenda ci hanno messo la faccia in un clima non proprio… disteso e a
sua Eccellenza Monsignore Michele Fusco e la Sua struttura tecnica che
si sono fatti carico di un percorso estenuante e faticoso subendo spesso
critiche sicuramente immeritate, da parte di chi parlava o per mera
ignoranza (in senso letterale) o con ben altri fini. E adesso?

Adesso per quanto riguarda la Nostra Chiesa vigileremo, perché
contrariamente a quanto affermato da taluni, è compito sia dei cittadini
organizzati in comitato ma anche delle istituzioni locale esercitare un
ferreo controllo sia nei modi che nei tempi in cui si andranno ad
assolvere gli impegni assunti pubblicamente.

Ci siamo inoltre già attivati per sensibilizzare la politica Regionale e
Nazionale affinché adesso si affronti la problematica della
ricostruzione delle Chiese che hanno tratti in comune con Capestrano e
si adottino analoghe procedure onde evitare che si continuino a
mortificare la restituzione dei luoghi di culto ai cittadini e si
tengano bloccate ingenti risorse in un comparto, quello edile, che con
la fine del 110 non può permettersi di tenere chiusi cantieri diffusi
quasi completamente in aree interne.

Ora continueremo con il nostro impegno perché ogni giorno che passa è
una pietra in più sopra una montagna di responsabilità inefficenza e
negazione di diritti per i cittadini.”