15 Febbraio 2025 - 17:11:31
di Redazione
Fim Cisl, Fiom Cgil, Fiom Cgil, Rsu e Rsa proclamano lo stato di agitazione dei manutentori della Asl 1 L’Aquila.
«Poco meno di un mese fa, la Sema s.r.l., per le vie brevi, aveva comunicato alle organizzazioni sindacali di vedersi costretta ad inviare la comunicazione di licenziamento collettivo dal 28 febbraio 2025 ai lavoratori che gestiscono gli appalti della manutenzione elettrica, termica idraulica, negli ospedali e dei presidi, della provincia dell’Aquila – scrivono i sindacati – Subito dopo le organizzazioni sindacali, in rappresentanza dell’intera forza lavoro (circa 70 dipendenti), avevano diramato un comunicato attraverso il quale anticipavano il ricorso allo “stato di agitazione” e ad ogni altra azione prevista dalla legge, alfine di scongiurare i tagli occupazionali».
«Dopo un paio di giorni, arrivò un “contrordine” da parte della Sema, contenente una piccola rassicurazione, ovvero l’esito di incontri con la Asl 1, tendenti a potenziali accordi fra le somme vantate dalla Società e, l’intendimento dell’Azienda Sanitaria Locale, a risolvere la questione. Con molta titubanza, le organizzazioni sindacali ed i dipendenti, acconsentirono a quella specie di deroga ma, come volevasi dimostrare, ieri, in un incontro tenutosi in remoto, la direzione della Sema, ha comunicato al sindacato che, a stretto giro di posta, invierà la comunicazione del licenziamento collettivo, a causa delle ripetute inadempienze economico- finanziarie, da parte della Asl – prosegue la nota – Oggi pomeriggio, prima delle assemblee tenute congiuntamente via web, dalle organizzazioni nei luoghi di lavoro, è stato reso visibile il testo di un comunicato a firma dell’ufficio stampa della Asl dal titolo: Gravi inadempienze della ditta. Dunque, la Asl ha sancito che, la Sema. sarebbe responsabile di gravi inadempienze tecnico-contrattuali che, di fatto impedirebbero il pagamento di quanto reclamato dalla società, ed anzi, ha provveduto a calcolare le penali per oltre 5 milioni di euro, con riserva di altri eventuali richieste risarcitorie, anche più pesanti».
«A ben leggere il comunicato stampa della Asl 1 parrebbe essersi di fatto già aperto un contenzioso ma, la domanda è perché dovrebbero pagare i lavoratori il prezzo di un ipotetico contenzioso? Una risposta è certa: i lavoratori non saranno da soli in questa assurda querelle e , attraverso le organizzazioni sindacali da subito, dichiarano lo stato di agitazione con contestuale richiesta di convocazione presso la prefettura. Non s i possono perdere posti di lavoro, eccellenti professionalità che, da anni, rappresentano il valore aggiunto del servizio sanitario nazionale nella provincia dell’Aquila», concludono i sindacati.
LA NOTA DEL CONSIGLIERE REGIONALE DEL PD PIETRUCCI
«Così saltano aziende, lavoratori e servizi. La situazione della Asl 1 è drammatica, Marsilio la Commissari».
Queste le parole del Consigliere regionale del Partito Democratico, Pierpaolo Pietrucci, all’indomani del mancato accordo tra l’azienda sanitaria e la ditta Se.Ma che si occupa della manutenzione degli ospedali in provincia dell’Aquila e che chiede arretrati per quasi 6 milioni, senza il ricevimento dei quali si è detta costretta ad avviare una procedura di licenziamento collettivo.
«Ieri infatti l’Asl 1 per bocca del suo Manager, Ferdinando Romano, ha denunciato gravi inadempimenti da parte dell’azienda manutentrice che sfocerebbero in penali per un ammontare complessivo di 5,4milioni di euro».
«Sembra tutto pretestuoso – commenta Pietrucci – possibile che solo all’Asl dell’Aquila succeda di entrare in contrasto con le aziende? Oltre che con la Se.Ma è già accaduto infatti nel caso della RSA di Montereale, in quello della Dussmann, con il Comune dell’Aquila, con il CSA (Ex Onpi), e con le cliniche private. Per non parlare delle 150mila cartelle esattoriali inviate ai cittadini della provincia per le spese mediche dovute a prestazioni non eseguite e mai disdette, ma ormai prescritte. Il Manager Romano non può pensare di chiudere il bilancio non pagando i fornitori, in questa maniera per salvare sé stesso e la sua posizione di manager, rischia di commettere un falso in bilancio arrecando danni irreparabili alle aziende, ai lavoratori e ai servizi che erogano e quindi ai cittadini. Marsilio e il vice presidente ‘indiano appizzato’ Imprudente, intervengano – commissarino la Asl 1 prima che sia troppo tardi. Senza la SeMa e altre aziende sono a rischio servizi fondamentali tra cui, negli ospedali di tutta la provincia, anche quello di anti incendio. Siamo arrivati a un punto di non ritorno, in cui un manager disperato, per salvare faccia e bilancio ed essere così riconfermato, fa perdere il lavoro che sostenta decine e decine di famiglie e mette a repentaglio la tutela della vita stessa dei cittadini e delle cittadine».
«Certo – conclude Pietrucci – le responsabilità non sono da imputare esclusivamente a lui, ma anche alla politica regionale che non ripartisce il fondo sanitario in maniera equa, il che costituisce il peccato originale del debito strutturale della Asl 1».