16 Febbraio 2025 - 12:38:35
di Martina Colabianchi
Dopo la notizia dell’entrata nel vivo dell’iter per la progettazione e la realizzazione della nuova seggiovia di Monte Piselli, finanziata con 12 milioni di euro di fondi Pnrr, il consigliere comunale dell’Aquila delegato alla Montagna Luigi Faccia era tornato a chiedere un tavolo nazionale con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente di Regione Marco Marsilio, insieme ai sindaci dei territori interessati, per affrontare il tema dei vincoli ambientali in quota.
Infatti Monte Piselli, come Campo Imperatore, rientra in quelle aree in cui è previsto il massimo grado di protezione ambientale. Le stringenti direttive ambientali Natura 2000, infatti, stanno imponendo notevoli difficoltà anche nella realizzazione del progetto dell’impianto di collegamento Scindarella-Montecristo.
Sul tema e la relativa proposta del consigliere Faccia, LaQtv ha ascoltato il senatore di Fratelli d’Italia Guido Liris.
«La delibera della Giunta regionale in qualche modo rappresenta un motivo di interlocuzione un po’ più difficile con il Ministero – ha spiegato Liris -. Il Ministero conosce bene le volontà del tavolo che all’Aquila facemmo con anche una raccolta delle firme con le associazioni, Luigi Faccia in primis. Io sono stato accanto a lui di fatto giorno per giorno e quelle firme rappresentano oggi ancora un totem per quanto ci riguarda e una volontà del popolo aquilano, e non solo, di un collegamento che non è solo impiantistica sportiva, ma anche sicurezza e sviluppo 365 giorni l’anno, con destagionalizzaizone della montagna. Con il sottosegretario Barbato e il presidente di Regione Marsilio stiamo già parlando su come poter ovviare a una posizione chiaramente ufficiale da parte della Regione e, in particolar modo, dei tecnici che hanno voluto la conversione in Zsc che impone dei vincoli importanti e più stringenti rispetto ai Sic».
«Certamente oggi, per quanto ci riguarda, essendoci un piano urbanistico approvato, la possibilità di riperimetrare le zone vincolate e spostare quei vincoli laddove probabilmente è giusto che ci siano, magari dove in zone meno urbanizzate, oggi è una realtà ed è anche condivisa da gran parte della politica nazionale. Ci sono delle resistenze dalla parte tecnica di coloro che nell’ambito del Ministero dell’Ambiente hanno costruito queste regole, ma li stiamo guidando rispetto ad una soluzione che può scaturire in un tavolo nazionale, ma che deve prevedere assolutamente delle interlocuzioni ufficiose dietro le quinte. I tavoli ufficiali servono poi, come sappiamo, per decretare la soluzione finale, ma non certo per risolvere puntualmente passo passo alcune delle problematiche e criticità per evitare che ci siano poi dei percorsi non più reversibili», ha concluso il senatore Fdi.