17 Febbraio 2025 - 09:38:01
di Redazione
«Le leggi emanate in materia energetica vanno ripensate e riformate: di fatto stanno favorendo un settore economico privato, in grandissimo fermento. I grandi guadagni si prospettano attraverso bassi rischi d’impresa vista la notevole mole di incentivi pubblici che ricade sulle bollette elettriche dei cittadini e sulla fiscalità generale».
Lo dichiarano i 161 sindaci sottoscrittori di un manifesto che verrà presentato al governo e ai parlamentari di maggioranza e minoranza.
I primi cittadini sono riuniti nel “Coordinamento interregionale per problema pale eoliche e fotovoltaico”.
Tra i 161 comuni ci sono anche quelli abruzzesi di Tollo, Palmoli, Guilmi, Torre dei Passeri, Carpineto Sinello, Gissi, Monteodorisio, Lentella, Fresagrandinaria, Cupello, Tufillo, San Buono, San Giovanni Lipioni, Carunchio.
La preoccupazione del Coordinamento dei sindaci nasce da una ricognizione generale: sono stati presentati in Italia circa 6000 progetti per grandi impianti industriali di produzione di energia rinnovabile, per una capacità elettrica di oltre 5 volte i già ambiziosi traguardi del green deal.
Sono sorti in molti casi interrogativi e dubbi che riguardano la compatibilità con la tutela ambientale e paesaggistica. Inoltre, aggiungono i sindaci, «spesso i progetti appaiono in contrasto se non in antitesi con le vocazioni dei territori interessati, con il rischio di deprimere e demolire le filiere produttive locali frutto di decennali investimenti. Queste non possono essere spazzate via insieme al lavoro che garantiscono, principale freno a un pericoloso e desertificante spopolamento».
Nel manifesto – appello si legge: «Noi sindaci chiediamo, interpretando la volontà del tessuto sociale dei luoghi da noi amministrati, che la produzione e la distribuzione dell’energia ridiventino un servizio pubblico essenziale con progettazione e programmazione degli impianti gestite in maniera trasparente. Vanno evitate frenetiche rincorse speculative di aziende private che agiscono in nome dei propri profitti non conoscendo o trascurando la specificità dei luoghi e delle terre agricole o naturali, che non possono essere considerate res nullius Solo così la produzione energetica da fonti rinnovabili non sarà più ambientalmente, socialmente ed economicamente insostenibile e non aggredirà il prezioso suolo ancora non consumato».
Tra i promotori dell’iniziativa c’è Angelo Radica, sindaco di Tollo, in provincia di Chieti, che dichiara: «Va assolutamente scongiurato il rischio che i progetti in questione rispondano a logiche di economia speculativa prima che al bene comune e al contrasto del cambiamento climatico».