18 Febbraio 2025 - 12:37:03

di Martina Colabianchi

Prosegue il dibattito sui vincoli Natura 2000 dopo l’entrata nel vivo dell’iter per la progettazione e la realizzazione della nuova seggiovia di Monte Piselli, finanziata con 12 milioni di euro di fondi Pnrr. L’area infatti, come Campo Imperatore, rientra tra quelle in cui è previsto il massimo grado di protezione ambientale.

Alla richiesta di un tavolo nazionale sul tema avanzata nuovamente dal consigliere comunale aquilano con delega alla Montagna Luigi Faccia, il senatore di Fratelli d’Italia Guido Liris aveva risposto che, per sedersi attorno ad un tavolo con Meloni e Marsilio, è prima necessario avere delle soluzioni. Il tema è cruciale perché riguarda lo sviluppo della montagna che deve coincidere con la sostenibilità ambientale e la sicurezza in quota, argomenti di rilevo in un periodo in cui si torna fortemente a parlare della realizzazione del progetto dell’impianto di collegamento Scindarella-Montecristo.

Su tutto questo, il consigliere Faccia ha risposto alle dichiarazioni rilasciate dal senatore Liris.

«Le soluzioni concrete sono sul tavolo da circa sette anni – dichiara -. La nostra riperimetrazione, che è stata trasmessa alla Regione, è stata fatta con parametri scientifici, abbiamo fatto lavorare ingegneri ed agronomi, cosa che non ha fatto invece il Ministero dell’Ambiente. La nostra riperimetrazione è depositata da tanti anni, a dimostrazione che abbiamo le idee chiare. Sembra che stia accadendo che tutti dicono quello che si dovrebbe fare, ma non si capisce chi dovrebbe farlo. Io ho indicato la strada».

Sull’ipotetico tavolo si dovranno porre anche le criticità relative al passaggio dell’area del Gran Sasso da Sito di interesse comunitario (Sic) a Zona speciale di conservazione (Zsc), sancito da una delibera regionale datata dicembre 2023 ma non entrata ancora in vigore a causa della forte opposizione arrivata da più parti.

«Noi abbiamo scritto al ministro più volte, il senatore Liris lo sa. Abbiamo dimostrato oggettivamente che non serve che il Sic Gran Sasso diventi Zsc, perché la procedura europea è di carattere non economico, lo dice la Corte dei Conti e lo dicono vari enti statali. Quindi, non c’è tutta questa fretta – dice il consigliere Faccia -. Poi non capisco, dobbiamo procedere in modo da sciogliere i nodi per arrivare ad un tavolo con soluzioni anche politiche, e andiamo invece a creare ulteriori nodi. È in primis necessario trovare delle soluzioni, e basterebbe copiare quello che ha fatto il Veneto con la presidente Giorgia Meloni, e poi, riproponendo un’altra riperimetrazione, la Zsc potrà trovare posto. In questa situazione, però, non vedo il motivo di andare solo ad ‘intrecciare ulteriormente le cose quando invece dovremmo sciogliere».

Infine, un affondo nei confronti della politica.

«Bisogna distinguere la parte politica da quella amicale della vita normale: gli amici sono sempre amici, ma la politica ha dimenticato, probabilmente, che uno degli obiettivi più rilevanti era lo sviluppo del Gran Sasso, cioè come renderlo sostenibile economicamente e ambientalmente, e farlo il più presto possibile. Io questo obiettivo non lo perderò di vista, anzi ci starò sopra tutti i giorni come quando raccoglievo le firme, come ha ben ricordato il senatore Liris», conclude Faccia.