26 Febbraio 2025 - 11:11:57

di Vanni Biordi

L’Aquila intrisa di spiritualità e cultura questa mattina, con l’inaugurazione dell‘anno accademico 2024/2025 dell’Accademia di Belle Arti.

Un evento speciale, arricchito dalla presenza di Suor Teresa Forcades, monaca benedettina, teologa e attivista di fama internazionale.

La sua lectio magistralis, intitolata “La materia, luogo di incontro tra il divino e l’umano”, ha affrontato temi profondi, esplorando il rapporto tra corpo e anima, materia e spirito. Un dialogo intenso, condotto con la filosofa Cristina Guarnieri e il semiologo Felice Cimatti, che ha catturato l’attenzione di studenti e docenti.

«È dal Medioevo che ci sono distinti nomi per Dio, uno di questi nomi è la bellezza – ha dichiarato Suor Teresa alla stampa, spiegando cosa per lei significa l’arte -. La bellezza ha tanto a che fare con l’arte contemporanea. Gesù nella croce non è una bellezza simmetrica, non è superficiale, non è convenzionale. È una bellezza nel senso che è capace di toccare, muovere, sconvolgere il cuore, è qualcosa che ti porta al di fuori e ti fa capire che nella vita non tutto si può ridurre a schemi logici. L’arte ci porta fuori da quello che si controlla cognitivamente».

Suor Teresa, nota per le sue posizioni coraggiose e il suo impegno sociale, ha sottolineato come nella visione cristiana non ci sia dualismo tra corpo e anima, ma una profonda unità. Ha criticato la visione contemporanea del corpo come oggetto di desiderio e controllo, invitando a riscoprire la sua sacralità.

«L’umano è spirituale – ha spiegato ancora Suo Teresa Forcades -. Questa è una cosa che il nostro mondo occidentale ha forse dimenticato, ha provato a ‘naturalizzare’, ma questa non è un’espressione giusta perché la natura è sacramentale, ci parla di Dio e lo ha fatto sempre. Quando si parla id naturalizzare l’umano, significa ridurlo a quello che è controllabile, dimenticando così lo spirito, cioè quello che va al di là di quello che la mente umana può capire. Oggi si parla di Intelligenza Artificiale e non è sbagliata in sé per sé la tecnologia, e l’andare avanti di questa, ma è sbagliato perdere di vista che l’intelligenza ava sempre insieme al sentimento e questo l’arte ce lo insegna».

«Come sempre abbiamo cercato di proporre delle iniziative che non siano scontate, che siano innovative e di grande riflessione per noi e per i nostri studenti. Il direttore conosce personalmente il professor Cimati, filosofo e giornalista, e grazie a lui c’è stata questa proposta e siamo arrivati a poter invitare Suor Teresa».

Così il presidente dell’Abaq Rinaldo Tordera, che ha aperto la cerimonia insieme al direttore Marco Brandizzi con cui hanno illustrato i risultati raggiunti nell’ultimo anno e i progetti futuri.

Tra questi, spicca la crescita del numero degli iscritti, che ha raggiunto quota 500, con una significativa presenza di studenti stranieri.

L’offerta formativa dell’Accademia si conferma ricca e variegata, coprendo tutti i settori della creatività e delle professioni artistiche e culturali.

Un’istituzione in crescita, che si apre al territorio e al mondo, con uno sguardo attento al futuro e, soprattutto, al 2026.

«Abbiamo stabilito il calendario degli eventi per L’Aquila Capitale della Cultura 2026, che ci vedrà in maniera molto importante legati anche alle altre istituzioni operanti sul territorio – conclude Tordera -. Penso all’Arma dei Carabinieri, la scuola della Guardia di Finanza, al Conservatorio. Sono tutte relazioni a cui noi teniamo molto, che aiutano a migliorare la qualità delle nostre proposte».