27 Febbraio 2025 - 10:31:01

di Redazione

La Cgil dell’Aquila ha riunito in assemblea generale tutte le sue strutture per l’avvio della campagna referendaria per i 5 referendum abrogativi per difendere il diritto al lavoro e alla cittadinanza.

La Cgil ringrazia «le tante associazioni e rappresentanti istituzionali presenti che, nel corso del dibattito, hanno dato il loro sostegno alla campagna referendaria, assicurando appoggio ed impegno necessari a favorire il massimo della partecipazione al voto, per ricercare, attraverso lo strumento costituzionale, il necessario cambiamento che riaffermi la centralità del lavoro, della libertà, della dignità e dell’uguaglianza».

«E’ solo il primo atto di una condivisione di intenti, di un lavoro che necessariamente deve essere corale, costante e crescente– fa sapere la Cgil – Non siamo soli, le associazioni, i partiti e soprattutto le cittadine e i cittadini, le lavoratrici ed i lavoratori, saranno protagonisti di un esercizio di democrazia diretta che punta a ristabilire dignità nel lavoro e il giusto riconoscimento dei diritti di cittadinanza. La strada è lunga e complessa. Il clima che ieri si è respirato nella casa delle lavoratrici e dei lavoratori ci fa ben sperare. Noi non lesineremo impegno. Intanto ringraziamo tutte e tutti coloro che, nel loro ruolo di rappresentanti delle istituzioni, di rappresentanti delle tante associazioni, al pari delle lavoratrici e dei lavoratori intervenuti, hanno assicurato il loro sostegno all’iniziativa».

«Dignità e diritti sui luoghi di lavoro, responsabilità dei committenti negli appalti, diritti di cittadinanza sono i temi della campagna, sono al tempo stesso il termometro dell’arretramento che ci costringe ad usare lo strumento referendario. Lo facciamo consapevoli che le lavoratrici ed i lavoratori, le cittadine ed i cittadini vogliono tornare ad essere protagonisti del loro futuro. Qualcuno teme l’esercizio democratico, qualcuno, ne siamo sicuri, si adopererà per sminuirne la portata, noi crediamo nella partecipazione, nella democrazia, siamo consapevoli delle responsabilità, noi affermiamo che il voto è la nostra rivolta», conclude il sindacato.