Acerbo (Prc): "No al riarmo europeo. Ci vuole una piazza pacifista"
04 Marzo 2025 - 16:20:35
Noi di Rifondazione Comunista non parteciperemo all’adunata convocata da
Repubblica per sventolare la bandiera di un’Unione Europea che ha scelto
la strada della guerra e del riarmo. Bisogna scendere in piazza semmai
per dire no al mostruoso piano di riarmo da 800 miliardi annunciato da
Ursula von der Leyen e ancor di più a qualsiasi invio di truppe in
Ucraina.
L’Europa fa finta di ribellarsi a Trump ubbidendo alla sua richiesta di
aumentare le spese militari? Mentre il patto di stabilità impone tagli
alla spesa pubblica, il piano di riarmo è la pietra tombale sul modello
sociale europeo. I nostri soldi vanno spesi per la sanità, l’assistenza
sociale, il lavoro, la cultura, la ricerca, l’ambiente non per diventare
un polo imperialista in guerra con altre potenze. La Commissione Europea
ha portato avanti una linea guerrafondaia che non permette di
identificarsi con una bandiera che non è simbolo di pace e nemmeno di
diritti umani vista la complicità col genocidio a Gaza. Non vogliamo
un’Europa militarista ma potenza di pace. A Ursula von der Leyen
rispondiamo con le parole di Berlinguer: se vuoi la pace prepara la pace
Per questo diserteremo la piazza di Michele Serra a cui diciamo che “qui
o si fa la pace o si muore”. Ma la diserzione silenziosa non basta. Non
lasciamo che il 15 marzo sia solo dell’europeismo con l’elmetto.
Proponiamo a chi è contro la guerra e il riarmo di ritrovarsi in una
piazza pacifista.
Repubblica per sventolare la bandiera di un’Unione Europea che ha scelto
la strada della guerra e del riarmo. Bisogna scendere in piazza semmai
per dire no al mostruoso piano di riarmo da 800 miliardi annunciato da
Ursula von der Leyen e ancor di più a qualsiasi invio di truppe in
Ucraina.
L’Europa fa finta di ribellarsi a Trump ubbidendo alla sua richiesta di
aumentare le spese militari? Mentre il patto di stabilità impone tagli
alla spesa pubblica, il piano di riarmo è la pietra tombale sul modello
sociale europeo. I nostri soldi vanno spesi per la sanità, l’assistenza
sociale, il lavoro, la cultura, la ricerca, l’ambiente non per diventare
un polo imperialista in guerra con altre potenze. La Commissione Europea
ha portato avanti una linea guerrafondaia che non permette di
identificarsi con una bandiera che non è simbolo di pace e nemmeno di
diritti umani vista la complicità col genocidio a Gaza. Non vogliamo
un’Europa militarista ma potenza di pace. A Ursula von der Leyen
rispondiamo con le parole di Berlinguer: se vuoi la pace prepara la pace
Per questo diserteremo la piazza di Michele Serra a cui diciamo che “qui
o si fa la pace o si muore”. Ma la diserzione silenziosa non basta. Non
lasciamo che il 15 marzo sia solo dell’europeismo con l’elmetto.
Proponiamo a chi è contro la guerra e il riarmo di ritrovarsi in una
piazza pacifista.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale Prc