Trivelle in Abruzzo, M5S: “Marsilio si bacchetti da solo per la sua incoerenza e incompetenza”

06 Marzo 2025 - 16:29:58

“Il presidente Marsilio non riesce ad evitare gli slogan elettorali,
neanche sulla delicata questione del caro energia che sta mettendo in
ginocchio famiglie e imprese. Preferisce bacchettare i ‘no triv’ perché
rei di aver promosso oltre dieci anni fa un referendum anti trivelle che
non raggiunse neanche il quorum, invece di tirare le orecchie al governo
Meloni che negli ultimi due anni non è riuscito a fare nulla per mettere
al sicuro il portafoglio degli italiani e i conti delle imprese, mentre
le multinazionali dell’energia continuano ad accumulate profitti
stratosferici”, dichiara Francesco Taglieri, Consigliere regionale e
capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale.

“Il rilancio delle trivelle da parte di Marsilio arriva un anno dopo le
elezioni regionali e a quattro anni dalle prossime votazioni,
confermando quanto scriveva nella chat di Fratelli d’Italia: ‘certe cose
si fanno il giorno dopo le elezioni quando hai cinque anni davanti per
riassorbire le proteste’. Ma lo fa nel peggiore dei modi. Marsilio tenta
di distrarre gli Abruzzesi con la storiella secondo la quale l’aumento
delle bollette è colpa di chi ha impedito lo sfruttamento dei giacimenti
italiani, giocando al suo sport preferito: scaricare su altri le proprie
responsabilità”.

“Si tratta di affermazioni che non hanno nessun fondamento di verità. Le
bollette sono aumentate del 30% nel 2024 e tutti sanno che la formazione
del prezzo dell’energia segue dinamiche internazionali che non possono
essere modificate estraendo qualche miliardo di metri cubi in più
all’anno in Italia, rispetto a quanto non si faccia già adesso in
Basilicata e nell’Adriatico. Inoltre, stiamo parlando di riserve
nazionali accertate per circa novanta miliardi di metri cubi
complessivi, a fronte di consumi di circa 70 miliardi in un solo anno.
Numeri alla mano, voler perseguire l’autarchia con il gas italico è
propaganda da Istituto Luce, ridicola e pericolosa”.

Prosegue il capogruppo Taglieri: “Per rilanciare le trivelle Fratelli
d’Italia racconta un inesistente Texas abruzzese credendosi ‘Trump de
noantri’ e rallenta lo sviluppo delle fonti rinnovabili, unica
possibilità per ottenere vera e concreta indipendenza con tempi rapidi e
costi sempre più bassi. Altro che patrioti! Basti pensare allo sviluppo
delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), rallentato da burocrazia e
cronica disattenzione a livello nazionale come in Abruzzo: resta ad oggi
non finanziata la legge regionale proposta del M5S per rendere le
bollette più leggere e l’aria più pulita con le CER”. “Marsilio dovrebbe
bacchettarsi da solo non solo per la sua incompetenza ma anche per la
sua incoerenza perché, preso dalla trance propagandistica, fa finta di
non ricordare più che in occasione del referendum del 2016, al movimento
“no triv” era iscritto anche lui e quando Renzi diede il via libera a
nuove trivellazioni nell’Adriatico, Giorgia Meloni, per Fratelli
d’Italia, diede chiara indicazione di votare SI al referendum
abrogativo, seguendo le indicazioni del mondo ambientalista. L’elenco
delle giravolte dei meloniani è ormai talmente lungo da rischiare di non
fare più notizia. Però, quando parla agli imprenditori per ribadire la
bufala secondo la quale le imprese pagano cara l’energia oggi a causa
delle mancato sfruttamento del gas italico, oltre a smentirlo dati alla
mano, abbiamo il dovere di ricordare al presidente Marsilio che proprio
lui, con Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni contribuì a fermare le nuove
trivellazioni. E mentre Marsilio continua a spararle grosse, famiglie e
imprese abruzzesi pagano in bolletta l’incompetenza e l’incoerenza sua,
di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia”, conclude Taglieri.