07 Marzo 2025 - 10:23:43

di Redazione

Il Comune di Gagliano Aterno ospiterà domenica 9 marzo 2025 l’evento “Ritornanti al Convento”, una giornata di inaugurazioni, incontri e iniziative dedicate alla ricostruzione materiale e immateriale del territorio, con un focus sugli spazi fisici, i processi partecipativi e la costruzione di comunità.

L’evento prenderà il via alle 9:30 presso la sala convegni del Convento di Santa Chiara, con un incontro che vedrà la partecipazione di esperti, docenti e professionisti del settore. Modereranno l’incontro Antonio De Rossi, professore ordinario presso il Politecnico di Torino, e Laura Mascino, docente presso lo IUAV di Venezia.

Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Gagliano Aterno, Luca Santilli, interverranno: Raffaele Spadano, Presidente di Montagne in Movimento Fabio Renzi, Segretario Generale della Fondazione Symbola Letizia Bindi, Professore ordinario di Antropologia culturale (Università del Molise) Sergio Galbiati, Presidente della Fondazione Hubruzzo Pierluigi Sacco, Economista e Professore di Economia biocomportamentale (Università di Chieti-Pescara)Flavia De Rubeis, Professore ordinario di Paleografia (Università di Venezia “Ca’ Foscari”) Raffaello Fico, Titolare dell’Ufficio Speciale Ricostruzione Comuni del Cratere Giovanni Legnini, Commissario straordinario per il Sisma e le emergenze di Ischia Guido Castelli, Commissario straordinario Ricostruzione Centro Italia

Alle 13:00 in piazza Municipio, si terrà l’inaugurazione del Municipio e dei nuovi spazi destinati ad attività economiche e culturali, un momento simbolico e concreto della rinascita della comunità. A seguire, alle 13:30 nel portico del Convento di Santa Chiara, si terrà un brindisi conviviale e un DJ set per festeggiare questo importante traguardo. La giornata si concluderà alle 15:30 con la visita agli spazi recuperati nel chiostro del Convento.

Il Sindaco di Gagliano Aterno, Luca Santilli, ha dichiarato: «Questo evento rappresenta un momento fondamentale per la nostra comunità, di riattivazione per l’intera Valle Subequana. Non si tratta solo di ricostruire gli spazi fisici, spazi per servizi e attività economiche, ma anche luoghi capaci di generare processi, essere fucina di innovazione sociale e politiche politiche pubbliche».