12 Marzo 2025 - 16:49:07
di Martina Colabianchi
Gli esponenti del Partito Democratico dell’Aquila si dicono «sconcertati» da quanto espresso dalla coordinatrice cittadina di Fratelli d’Italia, Daniela Ianni, in merito all’uscita dall’aula della maggioranza al momento della discussione dell’ordine del giorno di condanna allo striscione shock esposto da un attivista di CasaPound all’interno del Convitto Domenico Cotugno.
La coordinatrice ha parlato di «rinvio naturale e doveroso» poiché, ha spiegato, sarebbe mancato il tempo necessario ad approfondire i contenuti del documento presentato dalle minoranze.
«Scopriamo, così, che a Fratelli d’Italia – e ai consiglieri di Lega, Forza Italia, Udc, L’Aquila al centro, Civici e indipendenti per Biondi – serve tempo per decidere se condannare l’esposizione di un manifesto con scritto “Antifascismo=Mafia” e per mostrare solidarietà alla Dirigente scolastica del Cotugno, fatta oggetto di offese da parte di CasaPound», dichiarano i Dem. «La coordinatrice di Fratelli d’Italia ha definito l’ordine del giorno una “provocazione” – sì, avete capito bene – ha parlato di “polemica sterile”, di “narrazione pretestuosa, a tratti autoritaria”. Bizzarro, considerato che la stessa destra, non più tardi di qualche settimana fa, ha votato l’ordine del giorno dalla consigliera Pagliariccio (CasaPound, guarda il caso) che condannava le scritte in sloveno comparse all’ingresso della Foiba di Basovizza. Condannano le scritte di Basovizza e non lo striscione fascista esposto in una scuola dell’Aquila, con il corredo delle vergognose parole destinate da CasaPound alla dirigente scolastica dell’Istituto».
«Parole in libertà, quelle della coordinatrice meloniana, che vorrebbero coprire la vergogna di una fuga che chiarisce, ce ne fosse ancora bisogno, il legame mai spezzato tra il centrodestra aquilano e CasaPound – continuano -; d’altra parte è da quel movimento politico che arriva il sindaco Biondi, è con quel movimento politico che Fratelli d’Italia ha stretto un patto di ferro, candidandone esponenti nelle sue liste e finanziandone le attività, fino a chiudere gli occhi dinanzi alle continue azioni, queste sì provocatorie, che offendono la storia della città».
«Significativo il fatto che sia soltanto Fratelli d’Italia a firmare la nota, segno che le altre forze di maggioranza hanno dovuto subire il diktat del partito del sindaco; ciò non giustifica i consiglieri e le consigliere di maggioranza, però, dall’aver negato la dialettica democratica, il confronto politico su un fatto così grave: all’Aquila ha significativamente preso vita, plasticamente, la prima rivendicazione neofascista di un Consiglio cittadino tramite l’uscita dei consiglieri dall’aula che si sono così mostrati solidali con coloro che si definiscono “fascisti del terzo millennio”».
«Una vergogna, in particolare per le forze politiche che si definiscono moderate; dal partito della fiamma tricolore, non ci saremmo aspettati nulla di diverso», conclude il Pd L’Aquila.