13 Marzo 2025 - 09:57:56

di Tommaso Cotellessa

Il Comune di Avezzano aderisce al progetto Endopank per sostenere le donne affette da endometriosi e sensibilizzare la popolazione su una patologia ancora troppo poco conosciuta.

Proprio con questo scopo sarà inaugurata venerdì 14 marzo, alle ore 11:30, una panchina gialla in via Corradini, simbolo di vicinanza e sostegno a chi convive con questa patologia invalidante, spesso causa di infertilità. L’iniziativa nasce grazie alla sinergia tra l’amministrazione comunale e l’associazione nazionale No Profit “La voce di una è la voce di tutte”, rappresentata da Tiziana Genito.

«È da poco trascorso l’8 marzo, Giornata internazionale per i diritti delle donne – spiega l’assessore alle Pari Opportunità del Comune, Iride Cosimati – ma il nostro impegno prosegue. La panchina gialla sarà un segno tangibile dell’attenzione della nostra amministrazione verso le donne che soffrono di questa patologia invisibile, ma spesso debilitante e dolorosa».

L’iniziativa rientra nella campagna nazionale ENDOPANK – SEDIAMOCI SUL GIALLO, volta a diffondere informazioni aggiornate sull’endometriosi e a promuovere consapevolezza tra i cittadini. Grazie a un QR Code installato sulla panchina, chiunque potrà accedere a un video informativo su YouTube con consigli e approfondimenti sulla malattia.

«Sono felicissima di inaugurare la panchina gialla ad Avezzano e certa che in Abruzzo ne verranno installate altre», afferma Tiziana Genito, sottolineando l’importanza della diffusione di informazioni corrette per aiutare le donne a riconoscere i sintomi e ottenere una diagnosi precoce.

La presidente della Commissione Pari Opportunità, Concetta Balsorio, ribadisce l’impegno dell’amministrazione comunale: «Ad Avezzano esistono già panchine rosa e rosse, simboli dell’attenzione verso le donne e della lotta contro la violenza di genere. Con questa panchina gialla vogliamo rendere visibile la nostra vicinanza a chi lotta contro l’endometriosi. Spesso, giovani donne tra i 25 e i 35 anni ricevono questa diagnosi dopo anni di sofferenze e percorsi difficili. La malattia può avere conseguenze dirette e indirette sulla qualità della vita, ma non deve far paura: la consapevolezza e una diagnosi tempestiva possono fare la differenza».