Ddl Ricostruzione: Castelli "Provvedimento storico atteso da sempre"
13 Marzo 2025 - 09:19:12
“Ringrazio il Governo Meloni e il Ministro Musumeci perché questo è
davvero un provvedimento storico. Lo aspettavamo da sempre, lo
aspettavano quei territori che sono stati danneggiati o che avranno
questa sventura”.
Lo ha detto il senatore di Fdi Guido Castelli, Commissario Straordinario
al sisma 2016, durante la dichiarazione di voto al Senato che ha appena
votato l’approvazione del Ddl ricostruzione post-calamità.
“Questo Ddl – aggiunge Castelli – esprime un’idea, una volontà contenuta
nel programma del Governo Meloni che mira a far uscire l’Italia da
quella che sembrava una condanna, nei casi di calamità, Quella, cioè, di
subire la logica del commissario del giorno dopo, del labirinto delle
norme, il patchwork di regole e ordinanze che hanno accompagnato la
nostra necessità di reagire agli eventi catastrofali. Abbiamo scelto di
regolare la materia attraverso un Disegno di legge, entrando nel campo
della costruzione parlamentare del provvedimento ha visto l’accoglimento
di 152 proposte migliorative. Si tratta di una misura che prevede un set
amministrativo immediatamente attivabile in caso di emergenza. Le
recenti sfide legate al cambiamento climatico rendono questo atto
storico – prosegue – poiché offre uniformità, certezza, rispetto alla
necessità di accelerazione temporale. Uniformità poiché non possono
esistere terremotati di serie A o di serie B. Di fronte a eventi
catastrofali tutti devono sapere quali siano le caratteristiche
giuridiche riguardanti il diritto alla ricostruzione, affinché ogni
cittadino possa comprendere chiaramente le proprie garanzie senza
ambiguità né confusioni. Abbiamo la certezza che tutto sia migliorabile
e la convinzione di aver fatto fino in fondo il nostro dovere, con
l’auspicio che questa legge non servirà mai. L’Italia è una terra
bellissima e fragile, custodisce un patrimonio storico e culturale unico
al mondo ma, ahimè, è tremula perché la placca africana e quella
euroasiatica continuano a fronteggiarsi. Ma sappiamo – conclude Castelli
– che il governo Meloni e il Parlamento intero potrà dire di aver fatto
sicuramente il proprio dovere”.
All’interno del provvedimento che ha ricevuto il via libera a Palazzo
Madama sono contenuti molti indirizzi mutuati dall’esperienza del sisma
2016 che, negli ultimi anni, si è sempre più caratterizzato come un
laboratorio e modello post-calamità. Di questi indirizzi ne è esempio la
governance multilivello, adottata nell’Appennino centrale: un efficace
strumento di gestione condivisa con i Presidenti di Regioni e i Sindaci.
Così come già avviene nel cratere sisma 2016, anche la legge quadro ha
introdotto il principio della “riparazione” sociale ed economica dei
territori colpiti da eventi calamitosi, accanto alla tradizionale
ricostruzione di immobili e infrastrutture. Altri stringenti analogie
riguardano i poteri di deroga assegnati al Commissario Straordinario per
accelerare o sbloccare, lì dove necessario, gli interventi; il supporto
nei confronti degli enti locali attraverso l’assistenza tecnica nei
procedimenti amministrativi (servizio che viene già reso dagli Uffici
della Struttura Commissariale sisma 2016); le misure per la tutela
dell’ambiente (gestione macerie) e le disposizioni in materia di
controllo, trasparenza e tutela dei lavoratori.
davvero un provvedimento storico. Lo aspettavamo da sempre, lo
aspettavano quei territori che sono stati danneggiati o che avranno
questa sventura”.
Lo ha detto il senatore di Fdi Guido Castelli, Commissario Straordinario
al sisma 2016, durante la dichiarazione di voto al Senato che ha appena
votato l’approvazione del Ddl ricostruzione post-calamità.
“Questo Ddl – aggiunge Castelli – esprime un’idea, una volontà contenuta
nel programma del Governo Meloni che mira a far uscire l’Italia da
quella che sembrava una condanna, nei casi di calamità, Quella, cioè, di
subire la logica del commissario del giorno dopo, del labirinto delle
norme, il patchwork di regole e ordinanze che hanno accompagnato la
nostra necessità di reagire agli eventi catastrofali. Abbiamo scelto di
regolare la materia attraverso un Disegno di legge, entrando nel campo
della costruzione parlamentare del provvedimento ha visto l’accoglimento
di 152 proposte migliorative. Si tratta di una misura che prevede un set
amministrativo immediatamente attivabile in caso di emergenza. Le
recenti sfide legate al cambiamento climatico rendono questo atto
storico – prosegue – poiché offre uniformità, certezza, rispetto alla
necessità di accelerazione temporale. Uniformità poiché non possono
esistere terremotati di serie A o di serie B. Di fronte a eventi
catastrofali tutti devono sapere quali siano le caratteristiche
giuridiche riguardanti il diritto alla ricostruzione, affinché ogni
cittadino possa comprendere chiaramente le proprie garanzie senza
ambiguità né confusioni. Abbiamo la certezza che tutto sia migliorabile
e la convinzione di aver fatto fino in fondo il nostro dovere, con
l’auspicio che questa legge non servirà mai. L’Italia è una terra
bellissima e fragile, custodisce un patrimonio storico e culturale unico
al mondo ma, ahimè, è tremula perché la placca africana e quella
euroasiatica continuano a fronteggiarsi. Ma sappiamo – conclude Castelli
– che il governo Meloni e il Parlamento intero potrà dire di aver fatto
sicuramente il proprio dovere”.
All’interno del provvedimento che ha ricevuto il via libera a Palazzo
Madama sono contenuti molti indirizzi mutuati dall’esperienza del sisma
2016 che, negli ultimi anni, si è sempre più caratterizzato come un
laboratorio e modello post-calamità. Di questi indirizzi ne è esempio la
governance multilivello, adottata nell’Appennino centrale: un efficace
strumento di gestione condivisa con i Presidenti di Regioni e i Sindaci.
Così come già avviene nel cratere sisma 2016, anche la legge quadro ha
introdotto il principio della “riparazione” sociale ed economica dei
territori colpiti da eventi calamitosi, accanto alla tradizionale
ricostruzione di immobili e infrastrutture. Altri stringenti analogie
riguardano i poteri di deroga assegnati al Commissario Straordinario per
accelerare o sbloccare, lì dove necessario, gli interventi; il supporto
nei confronti degli enti locali attraverso l’assistenza tecnica nei
procedimenti amministrativi (servizio che viene già reso dagli Uffici
della Struttura Commissariale sisma 2016); le misure per la tutela
dell’ambiente (gestione macerie) e le disposizioni in materia di
controllo, trasparenza e tutela dei lavoratori.