15 Marzo 2025 - 11:01:49

di Martina Colabianchi

Dopo rinvii, polemiche politiche e malumori da parte di sindaci ed associazioni, è stato approvato il progetto di legge regionale che individua aree e superfici idonee e non idonee all’installazione e promozione di impianti a fonti di energia rinnovabile.

La norma, come sottolineato da esponenti della maggioranza, è frutto di un ampio confronto con i portatori di interesse e le forze di minoranza, che si sono intestate l’ottenimento di una legislazione speciale per il comparto agricolo del Fucino tutelandolo da una nascita incontrollata di impianti, cosa fortemente temuta dai rappresentanti del territorio, ma al contempo consentendo alle aziende la realizzazione di sistemi di autoconsumo al fine di abbattere i costi dell’energia.

Minoranza che, però, si è astenuta compattamente al momento del voto, spiegando che il centrodestra, anche su una norma così importante, avrebbe generato enorme confusione restando ostaggio di un tira e molla probabilmente dovuto a lotte intestine della maggioranza. Presumibilmente anche di questo si parlerà nella conferenza stampa convocata dal Patto per l’Abruzzo, lunedì 17 marzo, in piazza Unione a Pescara.

Soddisfazione piena, invece, dalla maggioranza in Consiglio regionale.

«Una norma importantissima, tra le prime in Italia, per raggiungere gli standard richiesti dall’Europa, rispettando le nostre riserve, i nostri parchi e le fasce di rispetto», così l’ha definita Nicola Campitelli, consigliere delegato di Fratelli d’Italia per l’Energia. «Abbiamo dimostrato una grande mediazione, ascolto e soprattutto tutela del territorio dell’ambiente e del mondo produttivo. Un lavoro confermato anche dai colleghi dell’opposizione, Ennio Pavone e Giovanni Cavallari, che hanno riconosciuto l’azione di responsabilità della maggioranza».

«Sono state definite le aree idonee facendo sintesi delle diverse norme nazionali, che già limitano l’installazione del fotovoltaico in aree agricole – spiega Campitelli, rassicurando chi ha ancora qualche timore – e noi siamo stati anche leggermente più cautelativi e restrittivi proprio per tutelare maggiormente l’ambiente ed il mondo produttivo. Anche per i tetti, non si può certo dire che li abbiamo esclusi dalle aree idonee perché, di default, vanno in edilizia libera e dunque non hanno bisogno di essere individuate all’interno di un progetto di legge. Chi sostiene il contrario non conosce la normativa. Questo progetto di legge poteva essere approvato già a dicembre ma ho voluto che fosse maggiormente condiviso e non mi sono opposto alle richieste di rinvio, lavorando sempre in modo costruttivo con tutti. Ricordo come sul testo ci siano state oltre 60 audizioni di associazioni ambientaliste, sindaci, professionisti ed altri portatori di interesse».

«Ringrazio – conclude Campitelli – tutta la struttura, il gruppo di lavoro che ha riguardato diversi dipartimenti della Regione Abruzzo, il presidente della II commissione, Emiliano Di Matteoper l’ottimo e serrato lavoro svolto, ed il capogruppo di Fratelli d’Italia, Massimo Verrecchia per il serio e proficuo apporto fornito su specifiche tematiche».

«L’approvazione della legge sulle aree idonee per le fonti di energia rinnovabile rappresenta un passo fondamentale per rendere l’Abruzzo una regione all’avanguardia e competitiva a livello energetico, senza mai perdere di vista la tutela del nostro prezioso patrimonio ambientale – dichiara proprio Massimo Verrecchia, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale -. Questo risultato dimostra che quando si lavora con spirito di collaborazione e visione strategica, si possono raggiungere obiettivi importanti per il territorio e per i cittadini».

«Un plauso particolare viene rivolto al presidente della commissione consiliare competente, Emiliano Di Matteo, e al delegato per materia, il consigliere FdI Nicola Campitelli, per il lavoro svolto con attenzione e sensibilità. Grazie alle loro accortezze – aggiunge Verrecchia – è stato possibile contemperare esigenze diverse – agricole, imprenditoriali e ambientali – garantendo un equilibrio che valorizza il territorio e le sue peculiarità».

Tra gli aspetti più significativi della legge, il capogruppo evidenzia lo specifico emendamento riguardante la tutela della terra del Fucino, «un’area di straordinaria importanza che sarà protetta rispetto alle zone buffer. Questo dimostra come sia possibile promuovere l’innovazione senza sacrificare le eccellenze del nostro territorio», afferma.

Verrecchia conclude ringraziando i colleghi e tutti coloro che hanno contribuito alla stesura e all’approvazione di una norma che, grazie alla sua qualità e alla condivisione trasversale, rappresenta un modello per il futuro. «L’Abruzzo si conferma una regione capace di guardare avanti, coniugando sviluppo sostenibile e rispetto per l’ambiente».

Legambiente Abruzzo: «Sulle rinnovabili l’Abruzzo rischia di restare al palo».

«Pur in attesa di leggere il testo definitivo della legge votata ieri in Consiglio, dalle prime dichiarazioni sembra emergere che il cambio di passo, anche culturale, che Legambiente chiede da tempo ancora non c’è. La legge sulle Aree Idonee per le rinnovabili rischia di essere un’occasione mancata, continuando a sottovalutare il ruolo cruciale dell’energia pulita nella lotta al cambiamento climatico che, nel frattempo, continua a colpire sempre più spesso e violentemente il nostro Paese».

Così Legambiente Abruzzo in una nota.

«Ancora una volta, si ignora che le rinnovabili non sono un nemico del territorio e delle sue eccellenze – dichiara Silvia Tauro, Presidente Legambiente Abruzzo – ma uno strumento per tutelarlo davvero: dopo essere stati incapaci di mettere in sicurezza le zone più fragili del nostro Paese e della nostra regione, oggi non riusciamo a fare scelte decise per mitigare gli impatti ambientali, economici e sociali della crisi climatica, continuando a ipotecare il nostro futuro».

In materia di rinnovabili, ribadisce l’associazione, sono necessarie regole chiare e ambiziose per imprimere un’accelerazione, non vincoli che frenino il cambiamento.

«Per assicurare che gli impianti siano realizzati nel rispetto del paesaggio e della biodiversità, – concludono – è fondamentale rafforzare gli uffici regionali e comunali deputati alle autorizzazioni e ai controlli, senza inutili rallentamenti burocratici. Investire in queste risorse significa tutelare davvero il territorio, garantendo che la transizione ecologica avvenga con criteri chiari, trasparenti ed efficaci».

Coldiretti Abruzzo «Norma equilibrata»

Coldiretti Abruzzo esprime soddisfazione per l’approvazione da parte della maggioranza del Consiglio regionale dell’Abruzzo, del progetto di legge di iniziativa della Giunta che individua aree e superfici idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti di energia rinnovabile. Per la principale organizzazione agricola – che aveva espresso diverse perplessità per la bozza licenziata dalla seconda commissione Ambiente e territorio – la legge approvata ieri pomeriggio – pur non rispettando completamente il testo originariamente presentato alla commissione consiliare, è una norma sostanzialmente equilibrata ma ulteriormente migliorabile, che rispecchia il principio del divieto dell’installazione di pannelli ad energia solare su aree vocate all’agricoltura come richiesto da Coldiretti con forza nella prima bozza del testo normativo. «Il testo di legge potrebbe essere ulteriormente migliorato ma è sicuramente un importante primo passo per la regolamentazione delle nuove fonti di energia, su cui esiste comunque una normativa nazionale cui fare riferimento – dice Pietropaolo Martinelli, Presidente Coldiretti Abruzzo – Come abbiamo più volte evidenziato, non siamo contro il fotovoltaico o le energie alternative purché non tolgano suolo alle produzioni agricole e opportunità allo sviluppo dell’ agricoltura di qualità. Continueremo quindi a vigilare e a confrontarci come fatto in questi giorni con il presidente della Regione Marco Marsilio, il consigliere Massimo Verrecchia, il presidente della commissione permanente su agricoltura Nicola Campitelli e l’assessore regionale alle politiche agricole Emanuele Imprudente che hanno ascoltato e riportato le nostre istanze. Aspettiamo inoltre di vedere, nel concreto, l’applicazione della norma approvata auspicando che la sua complessità non infici gli obiettivi per cui è stata scritta».