15 Marzo 2025 - 19:29:39

di Tommaso Cotellessa

Piazza del Popolo si è riempita di migliaia di persone per chiedere un’Europa più unita e più forte. Si è svolta infatti a Roma la tanto discussa manifestazione, indetta in seguito all’appello del giornalista Michele Serra, per chiedere più Europa e un Europa di pace.

Alla manifestazione hanno preso parte anche molti abruzzesi.

Il Partito Democratico ha organizzato quattro pullman, uno per ogni provincia.

«La piazza di oggi è il simbolo forte e democratico che esiste un popolo europeo ed europeista – ha sottolineato il segretario del Pd Abruzzo Daniele Marinelli commentando la manifestazione – che, in un momento storico così importante, chiede un’Europa più coraggiosa, capace di affrontare le sfide del presente con visione e unità».

Il Partito Democratico ribadisce la necessità di un’Europa che investa sulla propria autonomia strategica, sulla transizione energetica e sulle nuove tecnologie, rafforzando al tempo stesso una politica di difesa comune. Un’idea che affonda le radici nel Manifesto di Ventotene di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, che già nel 1941 immaginavano un’Europa federale con un esercito unitario al posto delle singole forze nazionali.

«Per rendere l’Europa più forte, la priorità è costruire un coordinamento e una politica di difesa comune, anziché il riarmo dei singoli Stati. Servono risorse per rispondere alle sfide economiche, sociali e ambientali, mettendo al centro un’Europa più solidale e attenta alle fasce più deboli della popolazione».

Anche ALI Abruzzo ha dato un contributo significativo al successo della manifestazione. «Siamo orgogliosi che ALI Abruzzo abbia contribuito al successo della manifestazione per l’Europa di oggi a Roma, con l’organizzazione assieme ad altri di quattro pullman che hanno portato nella capitale circa 250 persone» – dichiara Alessandro Paglia, direttore di ALI Abruzzo.

Il presidente Angelo Radica aggiunge: «C’erano numerosi sindaci e amministratori, anche dalla nostra regione. Un’Europa più forte, che sappia trovare motivazioni e strumenti per avanzare nel processo di coesione, è una garanzia e un riferimento anche per i presidi sul territorio. A cominciare dai territori più fragili. Auspichiamo perciò che il segnale di oggi sia solo il primo, e il primo passo di un percorso che ricorderemo come uno scatto di orgoglio dell’Europa, l’Europa dei cittadini».