20 Marzo 2025 - 17:59:28
di Tommaso Cotellessa
La Corte d’Appello dell’Aquila ha confermato la condanna per diffamazione a mezzo stampa nei confronti dell’autore di un post pubblicato su Facebook nel 2019, contenente insulti e minacce contro le forze dell’ordine. La sentenza, accolta con soddisfazione dai sindacati di Polizia, ribadisce la tutela del prestigio e dell’onore degli agenti.
A darne notizia sono il segretario generale provinciale del Sindacato Italiano Appartenenti Polizia (Siap), Fabio Marinelli, e il segretario vicario della Federazione Sindacale di Polizia (Fsp), Santino Li Calzi. I due rappresentanti sindacali hanno espresso apprezzamento per il verdetto, che riconosce la legittimazione del sindacato a difendere l’onorabilità delle forze dell’ordine contro offese pubbliche.
L’imputato è stato condannato penalmente al pagamento di una multa di 500 euro (pena sospesa e senza menzione) e al risarcimento dei danni ai sindacalisti costituitisi parte civile. L’indennizzo è stato quantificato in 2.000 euro, a cui si aggiungono le spese processuali sostenute nei due gradi di giudizio.
Il post incriminato, pubblicato il 4 ottobre 2019, faceva riferimento al tragico omicidio dei poliziotti Stefano Rotta e Matteo Demenego, avvenuto all’interno della Questura di Trieste. L’autore del messaggio, residente all’Aquila, aveva usato toni ingiuriosi e volgari nei confronti degli uomini in divisa, definendoli “sbirri” e concludendo il post con un’espressione minacciosa: “vi devono mangiare vivi”.
La Corte d’Appello ha ribadito che il termine “sbirri”, usato nel contesto del post, è da considerarsi offensivo non solo nei confronti dei querelanti, ma dell’intero corpo della Polizia di Stato e, più in generale, di tutte le forze dell’ordine. La decisione della Corte conferma inoltre il diritto dei sindacati a intervenire a tutela della dignità dei propri iscritti quando questi vengono pubblicamente denigrati.
Il procedimento è stato seguito dall’avvocato Giuseppe Scenna, che ha assistito i sindacati di Polizia nella causa legale.
Al termine della vicenda giudiziaria, i segretari Li Calzi e Marinelli hanno annunciato che l’intero importo del risarcimento sarà devoluto alle famiglie di Stefano Rotta e Matteo Demenego. “Non appena sarà liquidato il risarcimento, l’intera somma sarà destinata ai familiari dei nostri indimenticati colleghi, i ‘figli delle stelle’, di cui onoriamo la memoria e l’impegno ogni giorno con il nostro lavoro”, hanno dichiarato i sindacalisti.