20 Marzo 2025 - 17:33:00
di Tommaso Cotellessa
Gli attivisti aquilani per la liberazione e la difesa della Palestina non sono rimasti indifferenti dinanzi all’raid israeliano che ha colpito la striscia di Gaza Nella notte di martedì 18 marzo, uccidendo 970 persone in 48 ore, in gran parte bambini e donne, e portando il numero totale dei decessi accertati dal 7 ottobre 2023, a 49.547 (dati del Ministero della Salute di Gaza di mercoledì 19 pomeriggio).
Proprio per questo motivo il Comitato Palestina L’Aquila ha indetto una manifestazione di solidarietà nei confronti del popolo palestinese e di ferma presa di posizione «contro il genocidio in Palestina, contro l’occupazione e la pulizia etnica dello stato sionista, contro l’imperialismo e la complicità del governo italiano con Israele, per la libertà della Palestina e di tutti i prigionieri palestinesi».
L’appuntamento è fissato a Piazza Regina Margherita sabato 22 Marzo dalle ore 17:30

Nel denunciare quanto avvenuto con la ripresa della guerra e illustrare le motivazioni del presidio il comitato scrive
«USA e Israele hanno continuato a colpire non solo la Palestina, ma anche Libano, Siria e Yemen. Contestualmente la Cisgiordania è messa brutalmente a ferro e fuoco in una delle operazioni militari più violente dalla Seconda Intifada, che si sta concentrando nei campi profughi a nord della Cisgiordania, specie a Jenin, Tulkarem, Nablus e Tubas. I palestinesi stanno resistendo contro questa escalation volta all’annientamento, alla deportazione e all’annessione di altri territori. Anche durante la tregua a Gaza, USA e Israele hanno bloccato l’ingresso di qualsiasi aiuto umanitario e interrotto l’elettricità. E ora le forze di occupazione israeliane hanno lanciato un’operazione di terra, tagliando in 2 la striscia per meglio controllare il territorio. Dall’ultimo rapporto di una commissione indipendente ONU emerge con chiarezza in cosa si traduce questo controllo: non solo uccisioni ma anche torture sessualizzate e stupri, usati come strategia genocidiaria nei confronti di donne e uomini palestinesi. Il governo italiano persevera con la propria complicità nell’oppressione del popolo palestinese e nella repressione della sua resistenza, continuando a fornire appoggio politico, militare, economico e ideologico al terrorismo organizzato israeliano, incarcerando un partigiano palestinese e processandolo con altri 2 cittadini palestinesi».