20 Marzo 2025 - 11:05:05
di Martina Colabianchi
Per quanto riguarda la gestione dell’acqua, in Abruzzo nel 2024 peggiorano tutti gli indicatori e, a preoccupare notevolmente, è l’aumento della dispersione idrica.
La fotografia emerge dal XX Rapporto sul servizio idrico integrato, elaborato dall’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva in occasione della Giornata mondiale dell’Acqua il prossimo 22 marzo.
In base agli ultimi dati Istat (anno 2022), la dispersione idrica raggiunge il 42,4% nel territorio complessivo italiano. In alcune aree del Paese (soprattutto Sud e Isole) si disperde più della metà dei volumi d’acqua immessi in rete. Spicca in negativo la Basilicata dove va disperso il 65,5%, segue a breve distanza l’Abruzzo (62,5% di acqua dispersa) mentre la Valle d’Aosta si ferma sotto il 30% (ma peggiora comunque il dato rispetto al 2020). Fra i capoluoghi di provincia molto negativo il dato di Potenza, dove la dispersione idrica supera il 70%.
In Abruzzo, si va dal 70,4% di Chieti al 27,9% di Teramo. La nostra regione, con una percentuale di acqua immessa nelle tubature e non erogata del 62,5%, è seconda solo alla Basilicata.
Spostandoci sul lato economico, si attesta a 482€ la spesa media sostenuta dalle famiglie abruzzesi nel 2024 per la bolletta idrica, in aumento del 8,5% rispetto al 2023. La nostra regione, insieme all’Emilia Romagna, è quella che ha avuto il maggior incremento.

A livello nazionale, la spesa media è di 500€ a famiglia, la regione in cui si spende meno è il Molise (€ 234, dato invariato rispetto all’anno precedente). Al contrario, la regione con la spesa più elevata risulta essere la Toscana (€ 748) dove rispetto all’anno precedente si registra un aumento medio del 2,3%.
Frosinone resta in testa alla classifica delle province più care con una spesa media annuale di 917€ (+5,7%) mentre Milano conquista anche nel 2024 la palma di capoluogo più economico con 185€. Fra i capoluoghi di provincia, aumenti a due cifre percentuali per Salerno (+16,1%), Novara e Verbania (+12,9%), Rovigo (+11,1%). A Latina si registra un decremento di ben il 37%.
Notevoli spesso le differenze tariffarie anche fra i singoli capoluoghi di provincia della stessa regione: in Abruzzo, si va dai 575€ pagati a L’Aquila ai 430€ di Teramo.
