21 Marzo 2025 - 18:31:47
di Redazione
Prende il via a L’Aquila, lunedì 24 marzo dalle 14:30, nell’Aula Magna del Palazzo di Giustizia, il Torneo della Disputa “Dire e Contraddire”, un’iniziativa con la quale l’Avvocatura si apre alla società civile proponendosi di fornire un contributo educativo alla cultura della legalità mediante l’insegnamento dell’arte della parola e della comunicazione efficace, sviluppando nei ragazzi la capacità di argomentare e controargomentare con spirito critico e senso del rispetto.
L’evento, promosso dall’Ordine degli Avvocati di L’Aquila rientra nelle progettualità portate avanti dal Consiglio Nazionale Forense attraverso la Commissione “Educazione alla Legalità”.
La città ospiterà il primo girone di qualificazione a livello territoriale che vedrà protagonisti
il Liceo Classico D. Cotugno e l’I.I.S. Amedeo D’Aosta, in rappresentanza dell’Ordine degli Avvocati di L’Aquila, che si confronteranno con il Liceo Classico Melchiorre Delfico e il Liceo delle Scienze umane G. Milli per l’Ordine degli Avvocati di Teramo e il Liceo Scientifico Polo Urbani per l’Ordine di Fermo, su una frase di Piero Calamandrei, Avvocato e padre costituente: “Se si vuole che la democrazia prima si faccia e poi si mantenga e si perfezioni, si può dire che la scuola a lungo andare è più importante del Parlamento, della magistratura e della Corte costituzionale”.
Il Torneo proseguirà con gironi per macroaree fino alle semifinali. Le tre squadre vincitrici disputeranno a maggio la finalissima nella sede del Consiglio Nazionale Forense a Roma.
«Gli avvocati, in considerazione del loro ruolo di custodi della legalità e dei diritti dei cittadini – spiegano il presidente Maurizio Capri e la referente del progetto Francesca Bafile – devono farsi carico della costruzione di una società solidale, a partire dalla “dialettica del confronto” e “dall’esercizio del dubbio” come strumenti per arrivare a una sintesi fra visioni in conflitto. Con il Torneo della disputa l’Avvocatura si assume la responsabilità e l’impegno di essere vicina ai ragazzi per insegnare loro a esporre e argomentare le proprie idee attraverso il confronto costruttivo e l’ascolto, senza forme di aggressione, prevaricazione e demolizione del pensiero altrui, perché il “come” si parla è importante quanto il contenuto di un discorso e perché ogni contrapposizione dialettica non si trasformi in momento di scontro, bensì in opportunità di incontro».