25 Marzo 2025 - 13:33:55
di Martina Colabianchi
Con la riforma Irpef regionale delle aliquote differenziate 7 abruzzesi su 10 pagheranno meno o non subiranno aumenti
Dopo aver infiammato il dibattito politico per giorni, le nuove aliquote dell’addizionale Irpef approdano in conferenza stampa a palazzo Silone, all’Aquila. Ad illustrarle il presidente di Regione Marco Marsilio.
La conferenza stampa segue due riunioni con i partiti di maggioranza, prima Lega e poi Forza Italia e Noi Moderati, ricompattatisi tutti sulla proposta definitiva seppur con qualche malumore.
Nello specifico, per i redditi inferiori a 28mila euro, la tassa è fissata all’1,63%, diminuendo rispetto al 2024 quando si attestava all’1,73%.
Per quanto riguarda i ceti medi, quindi i redditi tra i 28mila e i 50mila euro, l’aliquota aumenterà dell’1,50% attestandosi al 3,23%. Solo chi ha reddito oltre 50mila contribuirà con un’aliquota massima del 3,33%.

«Una scelta di equità, sostenibilità e responsabilità» l’hanno definita i vertici regionali.
In particolare il presidente Marsilio ha spiegato ai nostri microfoni che l’aumento riguarda «un quarto dei contribuenti, una parte dei quali ha anche assorbito una parte di questo leggero aumento con la diminuzione delle tasse reso possibile dal Governo Meloni grazie al quale 260 euro in media di meno le pagheremo tutti quanti»
Il presidente ha inoltre spiegato che con questo provvedimento «si comincia a pagare qualche cosa di più solo per chi ha più di 50.000 euro di reddito, parliamo di chi ha buste paga anche superiori, sono da 5, 6, 7, 8.000 euro al mese che pagherà quando arriva a 100.000 euro di reddito, poco più di 80 euro al mese in più».
«Un piccolo sacrificio che chiediamo, ce ne dispiace, però lo chiediamo solo alle persone che sono in grado di farlo e per garantire a tutto il resto degli abruzzesi che la Regione possa continuare a erogare tutti interi i servizi che deve erogare, a cominciare da quelli sanitari» così chiosa il presidente
Tuttavia non la pensano allo stesso modo gli esponenti della Lega che invece, a margine della riunione con Marsilio, hanno affermato di star già lavorando per individuare una soluzione che porti ad una riduzione anche per questa fascia di contribuenti.
La reazione delle opposizioni:
Le opposizioni Consiglio regionale hanno criticato duramente la disposizione adottata dalla Giunta Marsilio. In particolare Pd, Movimento 5 Stelle, AVS, Riformisti, Azione e la civica Abruzzo Insieme che con Luciano D’Amico compongono il Patto per l’Abruzzo, hanno firmato una nota congiunta in cui definiscono la decisione come un totale fallimento per l’amministrazione regionale.
«Le tasse aumentano per la fascia media della popolazione con un più 1,50%, toccando il 3,23 per lavoratori e pensionati, e raggiungono il 3,33 per le fasce alte, che arriva così al massimo consentito per legge. Un disastro annunciato che si presenta peggio delle previsioni di questi ultimi giorni. L’irrisorio abbassamento dello 0,1 per i redditi minimi si conferma uno specchietto per le allodole. Probabilmente un mero tentativo della maggioranza di mettere in scena l’ennesima farsa: prendere in giro gli abruzzesi facendo passare un aumento significativo delle tasse (+ 1,60%) come addirittura una riduzione (-0,1). Aumenti che si scontrano con un pessimo servizio sanitario regionale. I cittadini Abruzzesi, quindi, nell’era di Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia saranno costretti a pagare due volte: la prima attraverso un aumento delle tasse; la seconda subendo sulla propria pelle i disagi di un sistema sanitario che non funziona e che non garantisce a tutti il diritto alla salute. Mobilità passiva altissima, Livelli Essenziali di Assistenza non raggiunti su prevenzione e arretrati per medicina territoriale, liste d’attesa lunghissime, pronto soccorso sovraffollati e assenza di medici di base per circa 62mila abruzzesi, e la rinuncia alle cure di 120mila cittadini. È questa la fotografia della sanità per cui chiedono di pagare di più».
Nel proseguire la nota affronta nel dettaglio quanto sostenuto nel corso della conferenza stampa di stamane dal presidente Marsilio
«Con quasi un’ora di conferenza il Presidente Marsilio cerca di far digerire l’aumento delle tasse agli abruzzesi ma ormai il “re è nudo”, e non sarà certo la propaganda a rivestirlo.
Oggi, infatti, con una serie di giochi semantici il Presidente ha evitato di dire agli abruzzesi se quando chiedeva il loro voto e si riferiva alla sanità abruzzese come un modello da esportare era già a conoscenza del buco milionario delle Asl. Se i Manager, che continua a difendere a spada tratta, hanno taciuto il reale stato dei conti fino al 10 marzo 2024 o se lo ha taciuto lui perché, come ha sostenuto in altre sedi, “certe cose si fanno dopo le elezioni”. Fatto sta che la prima legge approvata nel Marsilio Bis è servita a colmare i disavanzi delle Asl e che a un anno dall’approvazione di quella legge si sta chiedendo un ulteriore sacrificio raddoppiando loro le imposte regionali. Altra domanda che non ha trovato risposta è quella relativa all’ammontare di fondi destinati alla sanità rispetto alle maggiori entrate derivate dal penultimo aumento delle aliquote regionali, avvenuto sempre per mano del Governo di centrodestra a guida Chiodi, in base alla quale gli abruzzesi dal 2011 versano imposte che avrebbero dovuto offrire copertura finanziaria al disavanzo del comparto salute. Si tratta di una stima di circa 130 milioni di euro annui utilizzati, dopo la conclusione della cartolarizzazioni del 2022, per ben altre politiche, mettendo zero sulla sanità. Solo nel 2025 una piccolissima parte di questo gettito, circa 20 milioni su 130, è stato accantonato per il comparto salute. Nel frattempo però sono state finanziate varie leggi mancia, eventi e sponsorizzazioni che per anni hanno vincolato le risorse pubbliche della Regione, come il Napoli calcio, o Festival e concerti vari. Oggi si chiede un sacrificio ai cittadini con l’aumento delle tasse per trovare ulteriori 44,7 milioni. Si arriva così a un extra gettito fiscale stimabile in 174,7 milioni, di cui solo le briciole saranno destinate a coprire il disavanzo delle Aziende sanitarie locali, che per quanto apprendiamo oggi dalla conferenza del Presidente, puntano addirittura a chiudere i bilanci, non in pareggio, come ci si aspetterebbe, ma con “poco” disavanzo. Praticamente invece di fare malissimo, puntano a fare “solo” male. Una vera presa in giro che palesa come le risorse pubbliche della Regione, e quindi di tutti noi, siano utilizzate più per alimentare i propri serbatoi elettorali foraggiati con leggi mancia e finanziamenti vari, che a garantire il diritto alla salute degli abruzzesi. Un fallimento su tutta la linea che i cittadini continuano a pagare in ogni modo possibile. Per questo continuiamo a chiedere le dimissioni del Presidente e della Giunta», così concludono.