25 Marzo 2025 - 17:28:30
di Tommaso Cotellessa
Avevano fatto molto discutere i danni riportati nell’area di piazza Regina Margherita in seguito al corteo indetto dal collettivo Fuori Genere in occasione dello sciopero globale transfemminista indetto a livello nazionale dal movimento Non Una Di Meno.
Ora lo stesso collettivo interviene su quanto accaduto per mezzo di una lettera aperta rivolta all’intera città. Nella nota viene chiarita la posizione del collettivo ed anche lo stato attuale dei provvedimenti intrapresi nei confronti dei responsabili di quanto avvenuto.
In particolare la lettera si apre con una precisazione rispetto a quanto riportato dalla stampa, in particolare da un quotidiano locale, che ha riportato la notizia della notifica di un verbale d’identificazione, dichiarazione ed elezione di domicilio con toni che gli attivisti hanno definito «tanto offensivi quanto enfatici».
«Per amore di verità – scrive il collettivo – e per solidarietà nei confronti de* manifestant* etichettat* come vandali dobbiamo precisare quanto segue. Nel verbale notificato ai “vandali del Tritone” non risulta ancora indicato un numero di procedimento penale e l’ipotesi di reato non risulta ancora formulata dalla competente Procura della Repubblica; si tratta di una notizia che sarebbe dovuta rimanere riservata ma così non è stato! La manifestazione era autorizzata, ha visto una numerosa partecipazione e si è svolta in modo assolutamente pacifico senza creare alcun “allarme sicurezza” e senza alcun fine di vandalizzare o deturpare la città».
Inoltre nella lettera viene chiarito «Abbiamo risposto alla chiamata nazionale di Non Una di Meno, aderendo allo sciopero globale transfemminista e abbiamo attraversato le strade con i nostri corpi e con le nostre voci per il nono anno consecutivo per una città con servizi sociali, diritto alla salute e all’autodeterminazione. Una città in cui nelle scuole si educhi le nuove generazioni ad una sessualità consapevole, affettiva e al consenso. Per un centro storico e delle periferie illuminati, abitati, accessibili, con servizi e spazi di socialità. Abbiamo gridato il nostro dissenso alla guerra coloniale e al genocidio a Gaza. Alle grandi opere come quella del colosso Snam, che interessa il nostro territorio e che porterà solo sfruttamento e danni indecifrabili. Abbiamo alzato le nostre voci contro il DDL 1660, un’ondata repressiva che colpisce le persone povere, marginalizzate e dissidenti. Un disegno di legge che ci vuole silenti mentre le nostre città diventano cartoline per turisti e non per chi queste città le abita.
Quanto al presunto “imbrattamento” della statua del Tritone, si è trattato di un incidente fortuito e certamente non voluto. Dalla lettura dell’articolo risulterebbe che la Soprintendenza avrebbe già stimato in € 3.000,00 il costo necessario per ripulire la piccola parte della statua del Tritone che sarebbe rimasta colorata dal fumogeno».
«Fuori Genere si dichiara pubblicamente disponibile a sostenere i costi necessari nella speranza che saranno contenuti rispetto alle previsioni de “il Messaggero” in modo da utilizzare i pochi fondi disponibili per i fini associativi. Non siamo vandal* e le nostre manifestazioni non creano allarme per la sicurezza, invitiamo dunque a non strumentalizzare il nostro diritto ad esprimere le nostre idee ed il nostro dissenso verso politiche che non condividiamo. Si è trattato semplicemente di un incidente rispetto al quale attendiamo le future decisioni della Magistratura». Così si conclude la lettera aperta firmata dal collettivo.