Cgil: Il Valzer dei RUP all’Ater dell’Aquila
27 Marzo 2025 - 13:06:05
E’ quello che appare, un giro di valzer, che consegue dalla
determinazione 221 dell’11 Marzo scorso a firma del Direttore dell’Ater
dott. Giancarlo Alterio dove, per una non meglio precisata “migliore
organizzazione interna del lavoro” si è provveduto a sostituire degli
incarichi di RUP affidati a dipendenti esperti dell’ATER.
La rotazione degli incarichi è certamente un principio condivisibile
ma se applicato ai nuovi incarichi, tenendo conto della professionalità
ed esperienza dei tecnici, non certo agli incarichi in via di esecuzione
o, addirittura, arrivati alla fase finale, senza che ci siano motivi
oggettivi per procedere in tal senso. La sostituzione dei RUP per
affidamenti in corso è, infatti, una eccezione che trova giustificazione
in motivazioni specifiche gravi quando il RUP precedente non è più in
grado di seguire l’incarico (perché trasferito, per problemi personali,
a seguito di guai giudiziari, etc. etc.),
Sostituire dei RUP, invece, da un momento all’altro senza che ci sia
conoscenza dell’interesse pubblico a sostegno di tale atto imperativo
non pare la soluzione ottimale per creare efficienza ed efficacia
nell’agire pubblico.
Questo perché ci vorrà del tempo per trasferire competenze e
conoscenze sull’incarico da un RUP all’altro con possibili ritardi nel
compimento degli affidamenti.
Esiste poi un diritto soggettivo di chi ha fatto il RUP in
precedenza svolgendo tutte le fasi relative all’incarico e che adesso,
senza una motivazione concreta e specifica, si vede revocare lo stesso.
Questo può portare l’Ente ad un contenzioso con ripercussioni economiche
importanti oltre che la determinazione di un ambiente di lavoro ormai
pregiudicato nel senso della serenità.
L’ATER è un soggetto giuridico privato ma che svolge un servizio di
rilevanza pubblica che lo obbliga ad assumere comportamenti
amministrativi trasparenti e motivati tanto che su di esso vige il
controllo della Regione.
L’impressione che si ha, invece, è che si voglia determinare un
comportamento di gestione privata che porta ad assumere comportamenti
discrezionali di tipo personalistico, al di fuori anche delle corrette
relazioni sindacali. Ma nel privato i soldi sono del privato qui i soldi
sono dei contribuenti.
Per questo abbiamo chiesto il ritiro del “giro di walzer” e il
ripristino dei precedenti affidamenti ai RUP e l’apertura delle corrette
relazioni sindacali.
Se sarà necessario, poi, apriremo la fase vertenziale facendo
ricorso anche agli organi di controllo regionali e all’ANAC.
determinazione 221 dell’11 Marzo scorso a firma del Direttore dell’Ater
dott. Giancarlo Alterio dove, per una non meglio precisata “migliore
organizzazione interna del lavoro” si è provveduto a sostituire degli
incarichi di RUP affidati a dipendenti esperti dell’ATER.
La rotazione degli incarichi è certamente un principio condivisibile
ma se applicato ai nuovi incarichi, tenendo conto della professionalità
ed esperienza dei tecnici, non certo agli incarichi in via di esecuzione
o, addirittura, arrivati alla fase finale, senza che ci siano motivi
oggettivi per procedere in tal senso. La sostituzione dei RUP per
affidamenti in corso è, infatti, una eccezione che trova giustificazione
in motivazioni specifiche gravi quando il RUP precedente non è più in
grado di seguire l’incarico (perché trasferito, per problemi personali,
a seguito di guai giudiziari, etc. etc.),
Sostituire dei RUP, invece, da un momento all’altro senza che ci sia
conoscenza dell’interesse pubblico a sostegno di tale atto imperativo
non pare la soluzione ottimale per creare efficienza ed efficacia
nell’agire pubblico.
Questo perché ci vorrà del tempo per trasferire competenze e
conoscenze sull’incarico da un RUP all’altro con possibili ritardi nel
compimento degli affidamenti.
Esiste poi un diritto soggettivo di chi ha fatto il RUP in
precedenza svolgendo tutte le fasi relative all’incarico e che adesso,
senza una motivazione concreta e specifica, si vede revocare lo stesso.
Questo può portare l’Ente ad un contenzioso con ripercussioni economiche
importanti oltre che la determinazione di un ambiente di lavoro ormai
pregiudicato nel senso della serenità.
L’ATER è un soggetto giuridico privato ma che svolge un servizio di
rilevanza pubblica che lo obbliga ad assumere comportamenti
amministrativi trasparenti e motivati tanto che su di esso vige il
controllo della Regione.
L’impressione che si ha, invece, è che si voglia determinare un
comportamento di gestione privata che porta ad assumere comportamenti
discrezionali di tipo personalistico, al di fuori anche delle corrette
relazioni sindacali. Ma nel privato i soldi sono del privato qui i soldi
sono dei contribuenti.
Per questo abbiamo chiesto il ritiro del “giro di walzer” e il
ripristino dei precedenti affidamenti ai RUP e l’apertura delle corrette
relazioni sindacali.
Se sarà necessario, poi, apriremo la fase vertenziale facendo
ricorso anche agli organi di controllo regionali e all’ANAC.