07 Aprile 2025 - 12:12:15
di Redazione
Si avvia la ricostruzione della chiesa di San Flaviano, a Capitignano. Questa mattina la cerimonia della posa della prima pietra, alla presenza del sindaco di Capitignano Franco Pucci, dell’amministrazione comunale, del responsabile dell’Ufficio speciale per la ricostruzione dell’Aquila Salvo Provenzano e del primo cittadino dell’Aquila Pierluigi Biondi.
A disposizione per la ricostruzione della chiesa 2,9 milioni di fondi Cipe che, tuttavia, non basteranno per il recupero completo dell’edificio sacro.
Come spiegato dai tecnici, si procederà, quindi, intanto con i lavori strutturali per restituire agibilità all’edificio e poterlo così riaprire al culto.
Nel frattempo, saranno richiesti ulteriori fondi che serviranno per il restauro degli apparati decorativi interni. La stazione appaltante dell’intervento è l’Usra, mentre i lavori saranno eseguiti dalla Aterno Costruzioni e la riconsegna è prevista entro il 2027.
«E’ una giornata storica per la comunità – ha detto Pucci – Oggi è una primavera per Capitignano, dopo tanti anni di attesa, con l’inizio dei lavori e con l’auspicio che possano essere ultimati anche prima di 900 giorni. L’iter non è stato semplice: dal 2011 c’era un finanziamento Cipe di 2,5 milioni fermo. Dal 2012 abbiamo lavorato alacremente affinché questo finanziamento fosse messo a terra. Certo, se fosse stata riparata dieci anni fa, con i costi di allora, avremmo fatto un lavoro più completo. Stiamo lavorando ora su come incrementare queste somme per i restauri. Dal progetto è evidente che la chiesa vada ridata con l’agibilità per il culto».
«L’intervento è stato concepito per ridare agibilità alla chiesa – ha spiegato l’ingegnere Davide Cannizzaro, rup per conto di Usra – Ci sono stati durante il corso degli anni, nel 2015, 2017 e 2021 dei finanziamenti Cipe. A quel punto, dato che il gestore di questi finanziamenti, il Segretariato, era oberato di lavoro è stata stipulata nel 2022 una convenzione con l’Usra. Nel 2022 ho iniziato un procedimento amministrativo che ha dapprima portato a uno studio storiografico, architettonico e materico della chiesa che mi ha poi permesso di andare a selezionare uno studio di progettazione, il Markstudio dell’Aquila che ha fatto davvero un ottimo lavoro, cercando di preservare quello che c’è di storico della chiesa, perché parliamo di una edificio del 1500, anche se rimaneggiata nel corso dei secoli terremoti. Il lavoro garantirà allo stesso tempo la sicurezza, perché questa chiesa sarà pienamente fruibile e quindi la sicurezza sarà comunque in prima linea. Abbiamo anche fatto alcuni studi per quanto riguarda l’apparato decorativo, perché la chiesa è piena di stucchi e affreschi e, in base al progetto e l’anno scorso siamo andati a gara per individuare l’operatore economico».
«L’Usra darà il suo contributo al recupero di questa importantissima chiesa – ha commentato Provenzano – Abbiamo deciso di dare una mano mettendo a disposizione anche tutta la nostra esperienza maturata negli anni all’Aquila. Abbiamo lavorato anche in altre chiese del circondario come a Prata D’Ansidonia e Lucoli, perché siamo fermamente convinti che il patrimonio del territorio debba essere recuperato tutto».
Biondi ha infine rimarcato l’importanza della connessione tra capoluogo e territorio: «E’ un giorno bello oggi, per Capitignano ma anche per tutto il territorio. Riaffermiamo da un lato il legame indissolubile tra L’Aquila e comuni del circondario e dall’altro la capacità che abbiamo avuto di saper trasformare gli Uffici speciali in strumenti di sviluppo dei territori, oltre alla capacità e le potenzialità di queste zone nel recupero di monumenti così importanti e delicati come questa chiesa».
