10 Aprile 2025 - 09:35:51
di Martina Colabianchi
La Marelli di Sulmona continua a perdere pezzi.
Dopo i semicorner (già oggetto di insourcing da parte della ex Sevel di Atessa), entro fine anno lo stabilimento peligno perderà anche la produzione dei bracci oscillanti, sempre destinati all’ex Sevel di Atessa, che da fine 2025 verranno prodotti in lamiera (e non più in ghisa) in uno stabilimento indiano di Marelli. Lo rendono noto le organizzazioni sindacali all’indomani del tavolo nazionale.
«È certo che la produzione in lamiera dei bracci sarebbe assolutamente possibile a Sulmona, eppure Marelli ha spiegato che l’adeguamento della produzione avrebbe determinato un costo aggiuntivo e che Stellantis non ha accettato di assorbirlo, per cui Marelli ha scelto di affidare la produzione al suo stabilimento indiano, definito polo dei bracci», spiegano i sindacati, chiarendo che 37 persone saranno interessate da questo processo.
«Alla nostra richiesta – scrive Fiom in una nota – avanzata all’azienda in occasione dell’incontro in Regione Abruzzo del 29 gennaio scorso, di riportare all’interno dello stabilimento di Sulmona le produzioni di quei pezzi oggi acquistati all’esterno e poi rivenduti a ex Sevel, la risposta ricevuta è stata a dir poco evasiva».
«L’azienda – fanno sapere i sindacati – ha dichiarato che per Sulmona non è immaginabile una vocazione produttiva alternativa a quella per ex Sevel e che ci sarà una ripresa dello stabilimento peligno solo se/quando ex Sevel tornerà a richiedere pezzi a Sulmona nei volumi necessari a garantire la saturazione produttiva dello stabilimento. Premesso che lo stabilimento di Sulmona dovrebbe avere anche le produzioni per auto, oltre a quelle per Ducato, Marelli sta di fatto comunicando che nei piani aziendali Sulmona l’auto non la vedrà più. Riguardo poi alle produzioni per il Ducato, come ormai sanno pure i muri, per effetto della sostituzione dell’impianto di verniciatura dei furgoni da parte di ex Sevel, si è determinata una contrazione irreversibile dei potenziali volumi produttivi. Stante questa situazione, quali sarebbero i piani dell’azienda per salvaguardare l’occupazione?», si chiedono le organizzazioni sindacali sollecitando un tavolo urgente alla Regione Abruzzo.
Anche da Sinistra Italiana si leva la richiesta urgente di un tavolo specifico per risolvere la questione
« »Continuiamo a seguire con attenzione e grande preoccupazione il depotenziamento dello stabilimento della Marelli a Sulmona -dichiara Daniele Licheri, segretario regionale di Sinistra Italiana – La nostra deputata Elisabetta Piccolotti è intervenuta anche in Parlamento, dopo la visita alla Marelli – ricorda Licheri – ribadiamo la necessità di un tavolo specifico al Ministero. La perdita di posti di lavoro è legata a una mancanza di strategia industriale, che depriva i territori».
«Da mesi parliamo di una vertenza Valle Peligna – aggiunge Fabrizio Giustizieri, segretario provinciale Sinistra Italiana L’Aquila – la crisi industriale è spesso il frutto di una mancata tutela del territorio, per cui pezzo dopo pezzo si perdono insieme ai posti di lavoro le possibilità di sviluppo».