Reperibilità per le urgenze “endoscopiche”: un modello organizzativo non solo pericoloso ma anche sperpero di danaro pubblico

15 Aprile 2025 - 10:01:19

Questo Comitato è già intervenuto, con aspra critica, a proposito del
modello organizzativo della pronta disponibilità per interventi di
endoscopia digestiva che prevede il trasporto in ambulanza dal Pronto
Soccorso dell’Ospedale di Castel di Sangro o di Sulmona all’Ospedale
dell’Aquila di pazienti abbisognevoli di urgenti e non differibili
prestazioni di diagnostica endoscopica, paventando i pericoli (non
esclusi quelli eventualmente letali) connessi al lunghissimo tempo (non
meno di due-tre ore) occorrente per giungere a destinazione.
Una conferma di un tale rischio è pervenuta a distanza di appena qualche
giorno, essendosi appreso che una donna di Castel di Sangro colta da
infarto ha potuto essere salvata grazie all’immediato trasporto
all’Ospedale di Isernia: immaginiamo cosa sarebbe successo se i medici
di Castel di Sangro, in attuazione di quell’insano modello
organizzativo, avessero avviato quella paziente all’Ospedale
dell’Aquila!
Ma a prescindere dalla evidente incongruenza di quella direttiva,
abbiamo anche scoperto che la stessa integra anche un rilevante ed
inutile spreco di danaro, di cui si sarebbero avvantaggiati ….immaginate
chi???
Infatti la tabella delle discipline equipollenti di cui al Decreto
Ministeriale 30 gennaio 1998 e successivi aggiornamenti prevede che la
Chirurgia generale è disciplina equipollente a Endoscopia digestiva
comprensiva di: diagnostica e terapia chirurgica endoscopica digestiva
diagnostica e chirurgia endoscopica; diagnostica strumentale e
chirurgica endoscopica; endoscopica diagnostica e chirurgica
endoscopica; endoscopia chirurgica; endoscopia.
Dunque i medici di chirurgia generale presenti in tutti gli Ospedali
della ASL 1 Abruzzo sono abilitati ad eseguire sul posto gli
accertamenti endoscopici urgenti, tanto più che nei reparti di chirurgia
è assicurata la “doppia reperibilità”.
In conclusione: quel modello organizzativo non solo appare
potenzialmente pericoloso, ma anche un vero e proprio spreco di pubblico
danaro, in un periodo in cui ai contribuenti abruzzesi viene chiesto di
pagare un tributo “lacrime e sangue” per ripianare il mostruoso
disavanzo delle ASL abruzzesi, che vede la ASL dell’Aquila collocata al
primo posto.