16 Aprile 2025 - 09:53:44
di Tommaso Cotellessa
Continua a far discutere la vicenda legata ai migliaia avvisi di pagamento notificati ai cittadini dalla ASL 1 Avezzano–L’Aquila–Sulmona per presunte mancate disdette di prestazioni sanitarie prenotate e poi non fruite.
Il tema è infatti stato trattato all’interno della seduta straordinaria del Consiglio comunale di Avezzano interamente dedicata al delicato tema della sanità pubblica locale.
Tra i partecipanti all’audizione, anche l’associazione dei consumatori Adicu , rappresentata dall’avv. Carlotta Ludovici, responsabile dello sportello per la provincia dell’Aquila. Presenti in aula anche i rappresentanti delle forze politiche, dei sindacati, delle associazioni territoriali e il direttore generale della Asl 1 Ferdinando Romano.
Riguardo l’invio massivo, a partire dal 2022 e in maniera particolarmente intensa nel 2024, di cartelle esattoriali da parte dell’Agenzia delle Entrate su mandato della ASL 1, nei confronti di cittadini accusati di non aver disdetto le proprie prenotazioni sanitarie che in molti casi tuttavia dichiarano di aver regolarmente effettuato la prestazione o di averla disdetta telefonicamente, come previsto dalla prassi seguita da anni, l’Adicu ha sollevato un quesito preciso: quali criteri ha adottato l’Azienda Sanitaria per identificare i soggetti destinatari delle sanzioni?
L’interrogativo, già posto sul tavolo della commissione vigilanza della Regione Abruzzo, per l’avvocato Ludovici non trova risposte concrete.
La Asl infatti, come riporta il legale, sostiene che il pagamento di un gran numero di cartelle da parte dei cittadini testimonia la consapevolezza della propria responsabilità, tesi che Ludovici ritiene errata sostenendo di contro che molti hanno preferito pagare per il solo scopo di evitare costose e lunghe azioni legali, rinunciando a far valere i propri diritti non per ammissione di colpa, ma per motivi economici e pratici.
Un nodo cruciale all’interno di questa vicenda è l’impossibilità per molti utenti di poter provare l’avvenuta disdetta telefonica, magari effettuata dieci anni fa. La contestazione dell’azienda, avvenuta a distanza di anni, viene descritta da Ludovici come «una probatio diabolica – prosegue l’avvocato – Le contestazioni, infatti, vanno effettuate nell’immediatezza e non quando l’asserito credito in molti casi è addirittura prescritto».
La situazione è ulteriormente aggravata dalla mancanza di risposte da parte della ASL 1 alle istanze presentate dai cittadini in autotutela. Nonostante l’attivazione di un apposito canale email per i reclami, numerose segnalazioni denunciano l’assenza di riscontri da parte dell’Azienda. Fino a oggi, l’Azienda Sanitaria avrebbe già incassato oltre due milioni e mezzo di euro da queste sanzioni.
A fronte di questa vicenda l’associazione Adicu invita i cittadini a prestare maggiore attenzione in futuro e a utilizzare modalità telematiche per disdire le prenotazioni sanitarie, al fine di avere una prova tangibile dell’avvenuta comunicazione. Nel frattempo, l’associazione ribadisce la disponibilità dello Sportello Adicu L’Aquila per offrire assistenza e tutela legale agli utenti coinvolti in questa problematica che, sottolineano, è stata generata proprio dalla gestione poco trasparente della ASL 1.
L’auspicio con cui si chiude la nota dell’associazione è che «l’azienda sanitaria fornisca finalmente i giusti riscontri alle nostre richieste e si attivi per risolvere una problematica seria che essa stessa ha creato».