17 Aprile 2025 - 10:19:30
di Redazione
A due giorni dalla manifestazione in programma sabato alle 17 alla fontana luminosa, il Wwf Abruzzo Montano «condanna aspramente» quanto emerso dal blitz effettuato domenica 6 aprile dall’attivista Enrico Rizzi nell’ allevamento della frazione aquilana di Roio.
«Con immenso piacere vi comunico che registro una grande mobilitazione per la manifestazione prevista sabato a L’Aquila – scrive intanto Rizzi sui suoi social – Soltanto nelle ultime 72 ore hanno aderito altri 6 movimenti tra partiti politici ed associazioni. Nonostante il giorno prefestivo, invaderemo la città per chiedere a gran voce dimissioni e processo immediato non solo nei confronti dell’allevatore, ma soprattutto per chi ha chiuso gli occhi davanti l’orrore che vi ho documentato. L’unico che ad oggi non ha aderito è il sindaco».
Il Wwf sottolinea come «Un tale scempio della dignità animale (cavalli, pecore, e cani tenuti in condizioni raccapriccianti, nonché carcasse e animali moribondi lasciati nel fango) non dovrebbe esistere in nessuna parte del mondo, tanto meno in un Paese che si definisce civile come l’Italia. Se un cittadino si sente libero di trattare gli animali a proprio piacimento per unico scopo di lucro e senza tenere conto della qualità della loro vita, dovrebbero intervenire prontamente le Istituzioni a tutela di questi ultimi. Nel caso in questione, l’intervento della Asl competente e dell’assessore con delega all’agricoltura e all’ambiente, Fabrizio Taranta, è stato decisamente tardivo. Segnalazioni e denunce sullo stato di degrado e abbandono in cui erano tenuti gli animali in quell’allevamento sono state sporte per anni da attiviste ed attivisti delle Associazioni per la tutela dei diritti degli animali che operano sul territorio (Animali alla riscossa L’Aquila, Oipa L’Aquila – Protezione Animali, Amici Animali L’Aquila), l’ultima arrivata il 31 marzo».
«Oltre al danno, anche la beffa: dopo un iniziale silenzio assordante, il clamore mediatico della vicenda ha spinto gli organi comunali e la Asl ad intervenire finalmente il 6 aprile, quando la polizia municipale e il servizio veterinario della Asl sono intervenuti per comminare le dovute sanzioni. A ciò sono seguiti comunicati da parte di entrambi gli Enti, con giustificazioni lacunose e accuse alle volontarie di aver violato la proprietà privata dell’allevatore il 31 marzo, senza però nessun mea culpa per aver consentito che la situazione degenerasse fino a quel punto», aggiunge la nota del Wwf.
Il Wwf chiede agli organi preposti «un’attenzione ben maggiore alla qualità della vita degli animali da reddito, così come di quella dei selvatici. Ci teniamo a ricordare che il benessere degli animali non solo ha un enorme valore intrinseco, come stabilito definitivamente nella nuova formulazione dell’articolo 9 della Costituzione italiana, ma è fondamentale anche per evitare il propagarsi di patogeni potenzialmente letali dagli animali agli esseri umani».
«Per tutto ciò, saremo convintamente presenti alla manifestazione convocata per sabato 19 aprile a L’Aquila. Contestiamo inoltre l’etichetta semplicistica di ‘manifestazione animalista’ che è stata spesso attribuita a questa mobilitazione sui media negli ultimi giorni per circoscriverla e sminuirla: questa sarà una manifestazione di cittadini e cittadine, di diverse opinioni e provenienze ma accomunati dall’indignazione per la negligenza delle Istituzioni rispetto a tanti casi di violazione della dignità animale, di cui l’episodio di Roio non è che un esempio», conclude.